Stoccolma, 16-26 Luglio 1956 Pror. Inc. ALFREDO PAROLI (*)
In un precedente articolo (v. «Bollettino Sifet», fasc. n. 3, 1956) abbiam riferito circa lo svolgimento dell'VIII Congresso internazionale di fotograma metria, svoltosi in Stoccolma dal 16 al 26 luglio 1956 e che, attraverso le ca municazioni presentate e la relativa discussione, ha segnato una nuova tappai nell'evoluzione della fotogrammetria, nei riguardi scientifici ed applicativi e di essa ha comprovato la prima vitalità.
Nella presente breve relazione vogliamo ora dare notizie circa la VIII Esposizione internazionale di fotogrammetria, tenutasi in Stoccolma contempo raneamente al Congresso, del quale deve essere considerata come parte inte= grante e come concreta illustrazione e documentazione.
L’Esposizione ha raggiunto vari scopi. Anzitutto, attraverso gli elabora tori di carattere generale, le statistiche, i diagrammi e le altre rappresentazioni sintetiche presentate dalle singole Società Nazionali di fotogrammetria ns propri reparti, ha fornito un quadro panoramico riguardo alla diffusione dela cultura e della tecnica fotogrammetrica nei vari Paesi (può dirsi in tutto 8 mondo), specialmente per quanto concerne l’aerofotogrammetria e le relatiwa estese realizzazioni di carattere cartografico.
Attraverso i numerosi elaborati esposti, ha inoltre ampiamente illustra: | sia le accennate realizzazioni cartografiche, sia le altre svariate applicazioni della fotogrammetria nel campo militare e civile.
Infine (e questo è stato il suo aspetto più importante) l’Esposizione hg dato al visitatore la possibilità di conoscere ed esaminare un veramente nots vole complesso di apparecchiature fotogrammetriche (macchine da presa, ra stitutori, strumenti per aerotriangolazione, apparati vari) prodotte dalle pri cipali Case costruttrici.
A tali apparecchiature debbono aggiungersi gli strumenti topografici dl tipo normale, anch'essi esposti alla Mostra e che, pur essendo destinati essem zialmente ai rilievi con procedimenti classici, interessano il fotogrammetra cui sono indispensabili per la preparazione ed i completamenti da terra, (*) Ispettore Generale presso la Amministrazione del Catasto e dei SS. TT. EE; cas del Servizio fotogrammetrico e trigonometrico della Direzione Generale del Catastc e dei SS. TT. EE
Attraverso gli elaborati esposti sono stati altresì illustrati gli esperimenti di carattere tecnico e scientifico, attuati finora o in corso di èsecuzione, a cura delle varie Società Nazionali di fotogrammetria, nonché dell’O.E.E.P.E. (Organizzazione Europea di Studi Fotogrammetrici Sperimentali); esperimen ti che, come abbiamo accennato nella Relazione sul Congresso, costituiscono altrettanti notevoli gruppi di ricerche, nei quali la Società internazionale di fotogrammetria (S.I.P.) e l'O.E.E.P.E. sono in nobile competizione (auspica bilmente trasformabile in cordiale collaborazione, pur mantenendo ciascuno dei due Enti un proprio autonomo indirizzo).
L'Esposizione ha avuto luogo nel palazzo del Medborghuset e nel contiguo Hotel Malmen ed è stata visitata da un notevole numero di persone.
Fra le apparecchiature esposte sono da notarsi parecchie novità rispetto alla precedente Mostra tenutasi a Washington in occasione del VII Congresso internazionale di fotogrammetria. Di alcune di tali novità tuttavia era stata zià data conoscenza al pubblico nella parziale esposizione che ebbe luogo in Roma, nell’anno 1954, durante il Congresso dell’Unione Geodetica e Geofisica Internazionale.
Passiamo ora rapidamente in rassegna i singoli reparti ed i materiali dei quali i vari Enti e Ditte hanno dato visione.
Nel reparto dell’Italia, in unico vasto salone erano presentati, signoril mente e con cordiale simpatica fusione, gli elaborati e le apparecchiature di pertinenza dei vari Enti e Ditte nazionali.
In particolare le Officine Galileo di Firenze presentavano lo Stfereomicro metro Santoni, apparecchio restitutore di nuova ideazione, appartenente alla 38 categoria e basato sulla misura delle parallassi orizzontali. —
Tale strumento è specialmente utilizzabile nei rilievi speditivi ex-novo p. es. in quelli eseguiti ai fini geologici, forestali ovvero per progetti prelimi nari ecc.), come pure nei rilievi di completamento di cartografie già esistenti anche a grande scala (aggiornamento di carte e di mappe catastali), nel quale ultimo caso esso permette di conseguire una maggiore precisione).
I fotogrammi (copie positive su carta) vengono orientati senza tenere conto della relativa inclinazione, che si presuppone abbastanza piccola (in zenere, non superiore ai 5°). Gli effetti dell’inclinazione vengono corretti per via automatica (mediante apposito correttore di quote).
L'apparecchio può essere ugualmente utilizzato per la restituzione di terreni accidentati, nel qual caso vengono tracciate con continuità sia la planimetria, che l’altimetria (a curve di livello e quote) nella relativa prolezione corretta.
Frano inoltre esposti dalle stesse Officine Galileo lo Stereocartografo Galileo-Santoni mod. IV (apparecchio restitutore di prima categoria), nonché . noti restitutori di seconda categoria Stereosimplex-Santoni mod. II e mod. III, strumenti atti al tracciamento plano-altimetrico di mappe e di carte a zrande e media scala,
Fra le apparecchiature di aerotriangolazione citiamo il periscopio solare, il goniometro solare per la misura dell’azimut solare periscopico e dell’elevazione solare periscopica, nonché il calcolatore solare, strumenti ideati tutti dal San toni.
A tali strumenti sono da aggiungersi la Camera nadirale Santoni mod. IV, formato 18 X 20, con obbiettivo f = 135, ed una serie di teodoliti, tacheometri e di altri strumenti topografici moderni e di macchine fotografiche normali, materiali di produzione delle Officine Galileo.
La Soctetà Ottico Meccanica Italiana (0.M.I.- Nistri) di Roma, ha esposto la macchina da presa F.O.M.A. a pellicole, formate 23 X 23, munita di giroscopi per la registrazione del punto nadirale, nonché il funtinatore Nistri (apparec chio atto ad individuare sui fotogrammi il punto nadirale, basandosi sulle «marche », cioè sulle immagini fotografiche della bolla dei due giroscopi), co me pure il fotor:produttore Nistri, mediante il quale possono ottenersi foto grammi con focali diverse da quelle con cui vennero assunti i fotogrammi ori ginali e può altresì variarsi o correggersi la distorsione.
Sono da aggiungere il comparatore Nistri per la misura delle coordinate sulle lastre e lo sfercografometro mod. 9 per restituzioni di carattere som mario.
Ma gli strumenti più notevoli del reparto O.M.I. erano costituiti dal Fo tostereografo Mod. B;2, esemplare perfezionato del restitutore stereoscopic' presentato a Washington, strumento del 1° ordine, atto quindi per la carto grafia a grande scala, ordinaria e catastale; dal Fotocartografo mod. V, radicala trasformazione e rinnovazione dell’antico Fotocartografo aeronormale, cioa dello strumento classico del Nistri. Tale nuova realizzazione, pur mantenendo» si fedele al noto principio della doppia proiezione ottica e conservando l’ar tica semplicità di impiego, si presenta con dimensioni ridotte rispetto al pa sato e quindi con facilitata manovrabilità e minimo ingombro. In esso inoltra il brillamento delle immagini è sostituito dall’osservazione anagrafica, prefer bile sotto più riguardi.
Ai due predetti apparecchi deve aggiungersi il Fotomultiplo Nistri mod D/III, perfezionata edizione del precedente modello esposto a Washingtor strumento di nota utilità specialmente nel campo delle triangolazioni aere (permettendo esso nel modo più agevole il concatenamento delle coppie di f« togrammi) e sulla cui concezione si sono basati taluni analoghi strumenti, rea. lizzati — in epoca successiva — all’estero.
I tre strumenti di cui trattasi godono dello speciale vantaggio di esseri muniti di comandi e trasmissioni elettrici, realizzati mediante motorini si croni e che sostituiscono completamente le trasmissioni di tipo meccanico.
Inoltre — e questa è stata l’ultima novità della O.M.I. — in essi i normali vd lantini di comando sono stati sostituiti o integrati da uno speciale organo det‘ Veltro-polo, (simile in apparenza al volante di un'automobile), ruotando il ques la marca del restitutore può essere spostata in ogni direzione e senso, a voloni
dell'operatore, che ha possibilità di imprimerle movimenti rapidi ovvero mo vimenti lenti, secondo la necessità.
Nella medesima sala sono state esposte dall’Istituto Geografico Militare due recenti realizzazioni, cioè la Carta internazionale del Mondo 1:1.000.000, a colori, e la Carta Aeronatica del Mondo, alla medesima scala ed anch'essa a a colori; dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici la « Carta del mare », for mata a cura del Genio Civile — Ufficio per le opere marittime di Napoli.
L’Amministrazione del Catasto e dei Servizi Tecnici Erariali ha presentato alcuni fogli della Carta catastale plano-altimetrica del comune di Matera, mappe fotogrammetriche di Trivero e di Cerrione e Carte tecniche di Mon tecatini, Chianciano e Parrano, aggiungendo a tali elaborati alcune mappe di tipo speciale (città di Padova, Laguna di Marano).
L’Aeronautica Militare aveva inviato un grande mosaico di fotogrammi del Polesine.
Alcune serie di Carte aerofotogrammetriche, costruite come base per la redazione di progetti, di piani urbanistici ecc., sono state esibite dalle varie Ditte (E.I.R.A., I.S.A., Geografic, E.T.A., LR.T.A., Carra).
La storia della fotogrammetria e, in genere, della topografia e cartografia in Italia, erano illustrate da una serie di antichi strumenti e cioè dal Cleps di Porro (1887), dal primo fototeodolite del Paganini (1891) coi relativi ragpor tatori e settore grafico per la determinazione delle quote, dal successivo foto teodolite Paganini mod. III adoperato nel 1909 dal Duca degli Abruzzi nel Caracorum; dal gruppo proiettore del primo fotocartografo Nistri (mod. 1); del primo strumento a proiezione meccanica del Santoni (autoriduttore San toni, 1921) e dalla prima camera solare Santoni, con periscopio solare incor porato (1921).
Sono da aggiungere le Carte del Caracorum realizzate nel IgIro dal Duca de gli Abruzzi col metodo Paganini e nel 1929 dal Duca di Spoleto col metodo Santoni, nonché — per la stessa ragione — nel 1954, nel corso della spedizione per il K 2, avvalendosi dello stereocartografo Santoni mod. IV.
Come risulta dalla breve descrizione che ne abbiamo fatto, dal Reparto italiano dell'Esposizione risultavano illustrati e documentati nel miglior modo l’incessante attività dell’Italia nel campo della fotogrammetria (sia nei ri guardi strumentali, che nelle applicazioni cartografiche), nonché gli ulteriori progressi conseguiti, con indubbio onore dei nostri inventori e della nostra in dustria meccanica di precisione.
Dei Reparti esteri, attraverso 1 quali l’Esposizione forniva una completa e dettagliata documentazione dei progressi conseguiti negli altri Stati in ma teria di fotogrammetria, specialmente importanti gli stand della Svizzera, del la Germania e della Francia.
Nel reparto dalla Casa Wild di Heerbrugg (Svizzera), oltre a strumenti già noti, come L’Autografo A/4 e l’Autografo di precisione A/7 (restitutore -
quest’ultimo — del I ordine — ed applicabile per le cartografie a grande scala fino ad 1:500) era presentato il nuovo Autografo A/9, per fotografie normali e grand’angolari.
Trattasi di un’apparecchiatura di restituzione, basata sul principio della proiezione meccanica e nella quale si utilizzano le prese aeree verticali ridotte. Può adoperarsi nella cartografia a piccola scala da 1:25.000 ad 1:200.000, | nonché ai fini delle aerotriangolazioni spaziali. I fotogrammi originali (da cm 14 X 14 a cm 23 X 23) vengono ridotti preventivamente al formato 11,5 X I1,5, mediante il Trasformatore Wild U/3 d'immagini fotografiche.
Meccanicamente l’ Autografo A/9 è simile al tipo A/7 con la differenza che la componente di base bx non è introdotta sul carrello di base, bensì modificando la distanza delle due camere. Il sistema di osservazione è pure analogo a quello del tipo A/7.
Una lieve modifica nel tavolo di restituzione è da segnalarsi nell’Autogra fo A/8 (già presentato a Washington — 1952 successivamente costruito in serie con qualche perfezionamento). .
Altro interessante apparecchio esibito a Stoccolma dalla Wild è il citato trasformatore di lastre tipo U/3, derivato dal precedente tipo U/2 attraverso modifiche che l’hanno reso universale. Ciò è stato ottenuto mediante un dispo sitivo Il quale permette di spostare sia l'obbiettivo che il portalastre, con una precisione del centesimo di millimetro, rendendo così possibile ottenere rap porti qualsiasi di riproduzione.
Citiamo pure il nuovo ingranditore automatico V.G. 1, munito di obbiettivo grand’angolare (Reprogon di apertura 5, 6, che consente l'ingrandimento da ray.
Novità di primaria importanza è costituita dall’obbiettivo supergrand’an golare « Super-aviogon » £ = 5,6, dovuto a L. Bertele, obbiettivo il cul angolo di campo è di ben 120°. Esso presenta una distorsione pressoché nulla ed offre una sorprendente chiarezza ai bordi.
Notevoli altresì la camera da presa R.C./5a per pellicole e l’altra R.C./5d per lastre.
Anche in questo Reparto una completa serie di teodoliti, tacheometri e li velli integrava il materiale esposto.
La Casa Zeiss di Oberkochen della Germania occidentale (Wurtemberg) ha esposto lo stercoplamigrafo C/8, restitutore fotogrammetrico universale, particolarmente adatto per la formazione di Carte a grande scala e per le ae rotriangolazioni. Come è noto, l'apparecchio, che è munito di chàssi — con coni porta obbiettivi e lastre di compensazione intercambiabili — permette il trac ciamento con fotogrammi di qualsiasi formato, fino a 23 X 23 e con distanze focali da go a 300 mm. (prese aeree verticali, convergenti od obblique, foto grammi terrestri ecc.).
Costruttivamente l'apparecchio realizza una soluzione puramente ottica, ossia ricostruisce in senso inverso il percorso dei raggi luminosi, Si ottiene cioè
il modello ottico del terreno proiettando lo stereogramma sopra gli specchi porta-indice; il modello ottico viene poi osservato stereoscopicamente e col limato, nei suoi vari punti, per mezzo di indici metrici disposti secondo il prin cipio del parallelogrammo di Zeiss.
Altro strumento presentato è lo stereotopo OV a specchi, restitutore destinato sopra tutto all’elaborazione di carte topografiche in base a positive su carta, ricavate da fotogrammi. In esso il carrello porta-immagini contiene del calco latori meccanici che correggono automaticamente ed in modo continuo l'errore di posizione e di quota, dipendente dall’inclinazione delle lastre od ai dislivelli del terremoto.
Il formato massimo utilizzabile è di cm. 23 X 23.
Ma l'apparecchio più caratteristico esposto dalla Casa Zeiss è il nuovo raddrizzatore automatico Seg. V. Trattasi di apparecchio che realizza automati camente le condizioni di prospettiva occorrenti per il raddrizzamento.
Il punto di fuga è comandato mediante meccanismi calcolatori e motori elettrici con amplificazione elettronica. Col sistema attuato vengono ridotti da 5 a 3 gli elementi occorrenti per procedere al raddrizzamento.
Il tavolo di proiezione ha l’area di ben un metro quadrato, è accessibile da tre lati e dispone di un doppio comando, a mano ed a pedale. L'obiettivo Topogon V ha focale di 180 mm. Sono utilizzabili lastre di formato fino a cm. 23 X23.
Lo strumento è molto alleggerito e semplificato rispetto ai tipi precedenti. L'orientamento esterno del fotogramma può essere ottenuto con vari metodi (Burkhardt, Nenonen, ecc.).
Per l’aerotriangolazione radiale la Ditta Zeiss ha esibito 1 Radialsecator RS. 1 e RS. 2.
Notevole la camera da presa RMK 21;18 con obbiettivo Zeiss-Topar 1:4, f = 210 mm, angolo d'immagine di 69°, formato cm. 138 XI8.
Esso è munito di un nuovo otturatore centrale per durata d'esposizione fino a I/1000 di secondo.
L’apparecchio contiene 120 metri di pellicola, sufficienti per la presa di 570 fotogrammi.
Materiale meno recente è stato invece esposto dalla Casa Zeiss di Jena (Germania orientale) nel cui reparto erano visibili un tipo di stereoplanigrafo, nonché l’ Aeroprojettore « Multiplex » per proiezioni multiple secondo il principio di osservazione di misura stereoscopica con aiuto del metodo di proiezione anaglifico.
Il detto apparecchio è utilizzabile per aerotriangolazioni o per la carto grafia a piccola scala.
La stessa Casa esponeva altresì il Raddrizzatore Zeiss del tipo originario (Seg. I).
Una serie di livelli e di goniometri (teodoliti e tacheometri) completava i reparti delle due Case Zeiss.
Nel reparto Francese erano esposti gli strumenti di Poivillers, prodotti dalla Societé d’optique et de mecanique d’haute précision (S..0.M.) di Parigi.
Di tali strumenti citiamo i restitutori (già noti) denominati Stereotopogra fo Poivillers mod. D/4 (apparecchiatura del 2° ordine) e lo Stereotopografo mod. B (del 1° ordine). |
Costituisce novità lo « Stereofoto — S.0.M. »; restitutore semplificato, a datto per le medie e piccole scale. In esso i fotogrammi sono collocati in un piano fisso, qualunque sia il loro orientamento, e vengono osservati mediante uno stereoscopio, liberamente spostabile su di essi e indipendente dal meccani smo di restituzione.
I raggi prospettici sono materializzati mediante due aste, a ciascuna delle quali è collegato parallelamente un collimatore, che proietta sul piano della lastra una marca luminosa (indice stereoscopico). Le rotazioni corrispondenti alle componenti dell’inclinazione degli assi di presa vengono impresse ad uno specchio, interposto sul percorso ottico di proiezione della marca luminosa.
Altri strumenti esposti nel medesimo reparto eranoil Fotogoniometro mod. C/r e la camera da presa Altor per lastre cm. 19 X 19, f = mm. 120,56.
Nello stand della Francia erano inoltre presentate varie realizzazioni carto grafiche dell’Istituto Geografico Nazionale Francese, con speciale riguardo alle Carte delle colonie e territori d'oltremare, applicazioni fotogrammetriche del Ministére de la Reconstruction et du Logement ecc.
L'Inghilterra era rappresentata dall'industria Williamson Manifacturing Co. Ltd. di Londra e Hilgher e Watts di Londra.
La prima di esse esponeva il proprio restitutore Willlamson large scale plotter, type L.S.P. e la macchina da presa Williamson Egle 9, MK 2 aw sur vey camera e l’altra macchina omonima tipo 10.
La seconda delle Ditte suindicate esponeva invece il restitutore stereo scopico Thompson — Watts plotter.
Del Canada era intervenuta la P.S.C. Applied Research Ltd. di Toronto, la quale ha esibito il proprio restitutore Type T. 301 Gamble Stereo-Plotter, strumento a proiezione diretta per tracciamenti speditivi, nel quale il modello ottico si forma sullo stesso tavolo del disegno.
Erano rappresentati e avevano esposto i propri materiali anche altre Ditte ed Enti vari, non fotogrammetrici, ma la cui attività è direttamente o indiret tamente collegata con la fotogrammetria.
Citiamo ad es., fra i produttori di materiale fotografico, la Compagnia Kodak di New York, la Ilford Ltd. (Inghilterra), la Gewaert Photo-Production N.V. di Mortsel (Belgio) ecc.
Fra le industrie meccaniche di precisione e le compagnie di aeronaviga zione, e varie, la Svenska Gasaccumulatore di Stoccolma-Lidingò (Svezia), la Decca Navigator C.0. di Malden (Inghilterra), Società Dennert e Pape di Am burgo — Altona (Germania), l’Hunting Aerosurveys Limited di Herts (Inghil terra), la Ottico-Fesmel Séhne K.G. di Kassel (Germania),la Hycon Aerial
Survey della California, la K.L.M. Aerocarta N.V. di Amsterdam (Olanda), l’Aero Service Corporation di Philadelfia, la Svenska Aeroplan Aktiebolaget (S.A.A.B.) di Linkoping (Svezia) ecc.
Un interesse di carattere particolare ho offerto l'esposizione per quanto concerne le variegSocietà Nazionali di Fotogrammetria.
Molte di esse hanno voluto documentare l’attività propria e del rispettivo Paese nel campo della fotogrammetria, presentando grafici ed elaboratori vari, realizzati mediante essa. In tale reparto sono state esposte parecchie delle rea lizzazioni ottenute con la fotogrammetria in campi diversi da quello cartogra fico; realizzazioni abbastanza notevoli, benché non molto estese, né molto frequenti.
Di gran lunga più ampio, fra tali Reparti, quello della Svezia, la quale — oltre che ospitare il Congresso e l’Eposizione — ha voluto mostrare quanto siano sviluppate nel suo territorio le applicazioni della fotogrammetria. È da considerare che la fotogrammetria, permettendo di conseguire una notevole celerità rispetto ai procedimenti di rilievo da terra e richiedendo un molto minore impiego di personale, rappresenta la tecnica topografica già adatta per la Svezia, Paese di vasta estensione, ma di popolazione assai limitata e che quindi non dispone di un sufficiente numero di ingegneri e geometri.
Nello stand svedese, oltre a carte topografiche varie, mappe catastali ecc. specialmente notevoli erano taluni mosaici fotografici per foto-interpretazione al fini civili, contribuiti della fotogrammetria al calcolo dei volumi di terra, alla progettazione di dighe ed opere idrauliche, allo studio dei ghiacciai.
Interessante un grafico delle caratteristiche stagionali della Svezia, dal quale il periodo propizio per i voli risulta limitato al mese di luglio ed a parte dei mesi di giugno e agosto, in relazione alle condizioni atmosferiche e meteo reologiche locali. |
Già alcuni mesi sono trascorsi e il Congresso e l’Esposizione di Stoccolma costituiscono ormai soltanto un gradito ricordo per chi ha avuto possibilità di parteciparvi.
In attesa del prossimo Congresso e dell’annessa Esposizione, che avranno luogo fra quattro anni nella grande metropoli inglese, i fotogrammetri hanno ripreso la loro normale attività e le loro consuete ricerche.
Ad essi la S.I.F.E.T. augura un proficuo lavoro, per l'ulteriore evoluzione della fotogrammetria, nelle apparecchiature e nelle sue realizzazioni, e per il sempre maggiore contributo di essa nella cartografia e negli altri suoi campi di applicazione.