SUL RIPRISTINO (O LA VERIFICA) DI LINEE DEL TERRENO A MEZZO DELLA MAPPA DoTr. ING. SERGIO FARULLI



La cosidetta « restituzione del terreno », a mezzo della mappa, con par ticolare riferimento ai casi nei quali si renda necessario il ripristino o la veri fica di linee in seguito a liti, controversie, ecc., costituisce in genere un pro blema di notevole importanza.

Problema che indubbiamente assumerà importanza ancor maggiore quan do — in epoca da augurarsi non lontana — sarà reso probatorio il Nuovo Ca tasto Terreni, non soltanto nei riguardi delle «intestazioni» ma anche dal lato topografico,

In considerazione di ciò, e nello intento di contribuire ad una migliore conoscenza di tali problemi. riteniamo di qualche utilità — specialmente dal lato culturale — esporre qui di seguito un semplicissimo procedimento atto a facilitare la risoluzione dei casi per i quali le operazioni di ripristino in parola non possano essere effettuate che mediante il tracciamento ex novo di appo site e convenienti poligonali ausiliarie.

Sia dunque da ripristinare sul terreno, a mezzo della mappa, il tratto di confine rappresentato in figura fra i punti M e N, e si supponga di non avere a disposizione — in numero sufficiente ed entro una certa estensione — i con sueti punti di appoggio, atti ad effettuare con i mezzi di uso corrente, e con la dovuta precisione, la richiesta operazione di ripristino.

Si cerchi allora di tracciare sul terreno, con qualche approssimazione (an che grossolana) una linea che tenga provvisoriamente luogo della vera linea che esisteva sul terreno all’atto della formazione della mappa (linea che ap punto supponiamo scomparsa, e che intendiamo ripristinare).

Per dar luogo sul terreno ad una tale linea provvisoria — avente soltanto lo scopo di facilitare la scelta sul terreno dei capisaldi di cui si dirà appresso — può talvolta bastare qualche semplice indicazione degli stessi proprietari in teressati.

In mancanza di tali indicazioni, la linea provvisoria in questione potrà essere grossolanamente tracciata a mezzo della stessa mappa (con allineamenti appoggiati a punti di riferimento anche di non perfetta identificabilità, quali ad esempio incroci di strade o di fossi, ecc.).

Effettuata tale preventiva operazione, si fissino sul terreno due o più punti qualunque — che denomineremo capisaldi — avendo tuttavia l'avvertenza di sceglierli in modo che i brevi e successivi allineamenti tracciabili fra di essi,






Siano ad esempio, A, B, C tali capisaldi.

Le loro coordinate trigonometriche potranno essere determinate inclu dendo i capisaldi stessi (quali vertici) in una apposita e conveniente poligo nale ausiliaria da tracciarsi ex novo sul terreno fra due punti di preesistente posizione nota e che offrano le migliori condizioni per l'orientamento e la chiu sura della poligonale stessa (ad esempio: fra termini, o spigoli di fabbricati, eventuali vertici poligonometrici preesistenti, punti trigonometrici, ecc.).

Nel fare stazione sui predetti capisaldi si avrà altresì cura di battere, da almeno uno di essi, e con la maggiore possibile precisione, non meno di due convenienti punti che risultino già rappresentati in mappa e che abbiano con servato sul terreno immutata posizione.

Nel nostro caso tali punti siano i due termini distinti con le lettere D ed E, che supporremo vengano ribattuti dal vertice B.

Effettuato il calcolo di tale poligonale ausiliaria si riporteranno in mappa 1 vertici 4, BeC.

Indi, a mezzo degli elementi azimutali e di distanza rilevati dal vertice B, si stabiliranno sulla mappa le nuove posizioni D’ ed E° corrispondenti alle posizioni D ed E dell’antico rilievo. È ovvio che lo scostamento del lato D’ E’ rispetto al corrispondente lato DE fornirà, con sufficiente approssimazione, la scorrelazione fra la spezzata A BCel’antico rilievo ad essa circostante; scorrelazione che risulterà tanto più accentuata quanto più il vertice B si avvicinerà alla mezzeria della poli gonale ausiliaria, e quanto maggiore sarà la lunghezza della poligonale stessa. ©

Occorrerà allora convenientemente spostare sulla mappa i vertici 4, B e C onde eliminare detta scorrelazione. Ciò potrà essere facilmente ottenuto adottando 1 semplici accorgimenti suggeriti nel nostro studio sugli aggiorna menti topografici della nuova mappa, pubblicato nel numero 3 — Anno 1953 - della Rivista del Catasto.

Secondo tale studio dalla posizione di B si passa a quella di B’ mediante le seguenti formule:

Xg = Xp + BD' sen (a+ 0)

Yg = Y) — BD' cos (x + 0) ove l'angolo x uguaglia evidentemente l’azimut X BD’ diminuito di un angolo retto.

L'angolo 0 si calcola mediante la relazione: cos 8 = cos rs = COS % + COS XS + cos yr * COS vs ove al secondo membro figurano i coseni direttori delle rette 7 ed s rispetto agli assi coordinati di riferimento. Oppure, più semplicemente, il detto angolo 0 può essere calcolato osservando che 0 = x + Xs ove gli angoli xr e xs scaturiscono




facilmente utilizzando il modello 10 della Istruzione per le operazioni trigono metriche (Formazione N.C.T.).

In pratica può capitare che dal vertice B non sia possibile battere i ter mini D ed E. |

Si potrà allora cercare di battere detti termini da un vertice ausiliario F collegabile ai vertici A e C mediante una piccola poligonale a catena, oppure dagli stessi vertici A e C. |

Gli elementi necessari per passare dalla posizione di B a quella di B' po tranno in tali casi ottenersi calcolando la distanza e l’azimut fra Be D' a mez zo del predetto modello ro della Istruzione sulle operazioni trigonometriche.

Dalle posizioni di A e C si passa infine a quelle di A' e C° tenendo conto che gli azimut dei lati B'C' e B'A' differiscono entrambi della quantità 0 rispetto ai corrispondenti azimut dei lati BC e BA.

Ottenute — in tal modo — le nuove posizioni A’, B' e C' dei vertici A, Be C, saranno fatte sulla mappa le necessarie letture grafiche (battute normali) fra gli allineamenti A' B', B'C', e la linea da ripristinare.

Queste misure grafiche saranno infine riportate in vera lunghezza sul ter reno appoggiandole agli allineamenti AB e BC inizialmente fissati sul terreno stesso: il che consentirà di ottenere con notevole precisione la linea cercata.

Il procedimento esposto consiste dunque: : a) nel fissare sul terreno, con opportuna libertà di scelta, un certo nu mero di convenienti capisaldi prossimi alla linea da ripristinare; b) nel rendere congruente sulla mappa la posizione di detti capisaldi con il circostante rilievo in essa raffigurato; c) nel riportare sul terreno, in vera lunghezza, opportune e convenienti misure ricavabili in via grafica dalla mappa.