SGUARDO ALLO STATO ATTUALE DEGLI STUDI TEORICO - SPERIMENTALI DI RADARGEODESIA E DI RADARAEROFOTOGRAMMETRIA

| Pror. ING. BARTOLOMEO BONIFACINO sv5MMARIO; Si dà uno sguardo panoramico agli indirizzi odierni della geodesia e della fo togrammetria aerea in relazione agli sviluppi della tecnica elettronica. $ I. — Tra i problemi che sono oggi allo studio — ricerche sulla forma del zeoide poggiate su lunghi itinerari di livellazione geometrica di precisione con =umerose determinazioni gravimetriche, ricerche nel campo gravimetrico per .9 studio delle superfici equipotenziali, nuovi studi per la riduzione isostatica, ‘ompensazioni d’insieme delle reti trigonometriche di regioni estendentisi su vari Paesi, ecc. — assumono un ruolo importante quelli che si riferiscono alla atilizzazione dei mezzi radioelettrici nelle applicazioni della Geodesia e della Fotogrammetria. |

Le aumentate esigenze cartografiche in relazione ai progressi attuati nelle vie di comunicazione e in vari campi dell’attività umana, nonché l'In teresse per vaste estensioni di terreno inesplorate o poco note — comprendenti una notevole percentuale della superficie terrestre — richiedono oggi nuove prestazioni ed in parallelo a tali esigenze è venuta gradualmente affermandosi, in questi ultimi anni, una nuova tecnica per la misura delle distanze le cui possibilità operative semplificano notevolmente le laboriose e costose opera zioni sin qui seguite.

Il primo stimolo in questo senso è stato dato, com'è noto, dall'ultima zuerra, in relazione alla necessità di individuare aerei nella nebbia o di notte, 3 per la navigazione cieca di navi ed aeroplani, e con i nuovi mezzi è stato possibile localizzare gli obbiettivi anzidetti mediante il loro riferimento a punti a terra sui quali venivano collocate delle stazioni emittenti radiazioni elettro magnetiche.

Questa nuova tecnica ha due importanti riflessi, e cioè in geodesia per quanto riguarda la misura di lunghi allineamenti, e in fotogrammetria per la determinazione della posizione spaziale dei fotogrammi nell’istante della presa, eliminando così l’onere dei punti di appoggio a terra. È da notare che i nuovi mezzi sono particolarmente appropriati per re gioni ancora prive di una cartografia dettagliata per cui ci si viene a tro vare di fronte ad un bivio e su di una strada continueranno a procedere, se




condo l'indirizzo classico, i Paesi di piena civiltà, a sfruttamento intensivo; l’altra, invece, è aperta a quei Paesi sprovvisti di rappresentazione cartogra fica dettagliata, nel quali la colonizzazione e civilizzazione richiedono in breve tempo elaborati cartografici da servire di base per la progettazione di strade, ferrovie, regolazioni fluviali, ecc. In questi casi, infatti, i fattori tempo ed economia hanno un'incidenza preminente, sì da consigliare più che la preci sione dei dettagli, rilevamenti di minor costo ed in tempo minore.

I nuovi mezzi di misura hanno dato luogo ad una vasta fioritura di lavori teorici e di ricerche sperimentali in tutti i Paesi e pur non essendosi raggiunto un grado di perfezionamento del tutto soddisfacente, appaiono già come una conquista di alto livello.

Cercheremo di occuparci brevemente di tali questioni che hanno aperto nuove vie di studi e di ricerche, ritenendo non privo d'interesse uno sguardo a questo campo che sl presenta così promettente e da cui possono scaturire innovazioni sostanziali nella prassi dei metodi impiegati finora. $ 2. — Ci sia consentito premettere alcuni cenni introduttivi. È ben noto che i moderni metodi per la misura diretta delle distanze si possono distin guere a seconda della portata: nel campo ottico si prestano bene il metodo basato sull’emissione di segnali luminosi modulati ad alta frequenza (Berg strand) ed il metodo interferometrico del Vaisàla, mentre nel campo supe rottico sono idonei i procedimenti radar e derivati. Ricordiamo che questi ultimi sono fondati sul principio dell’eco, e con essi la misura di una di stanza sì riduce a quella della durata di un intervallo di tempo, potendosi considerare nota la velocità di propagazione delle onde elettromagnetiche, che si muovono all’incirca con la velocità della luce, e perciò il tempo tra le emis sione di un segnale e la ricezione dell’eco è una piccola frazione di secondo. Per misurare questi tempuscoli si adopera l’oscillografo catodico, che misura anche frazioni del microsecondo.

Gli anzidetti procedimenti si distinguono anche in base alla gamma d’on da, differiscono ancora per il tipo di segnale, per il tipo di determinazione, che può essere diretta oppure ad intersezione, ecc.

Le apparecchiature che più si prestano per misure aventi interesse geo detico sono quelle che impiegano onde corte o cortissime. Conviene notare che queste non seguono la curvatura terrestre, ma si propagano in linea retta, onde si rende necessaria la visibilità reciproca delle stazioni di riflessione e di ricezione. Tale condizione impone, nella maggioranza dei casi, che l’una delle due stazioni sia collocata a bordo di un aeroplano, a conveniente altezza ed a metà distanza tra gli estremi della lunghezza da misurare, con rotta all’in circa normale alla distanza da misurare: la somma minima delle distanze par ziali, apportandovi le correzioni per la quota di volo e per le quote delle due stazioni, fornisce la lunghezza della geodetica tra i due punti. |

L'intervallo di tempo misurato sull’oscillografo catodico va poi corretto




lei ritardi all'emissione e alla ricezione tanto alla stazione emittente che a uella riflettente. L'altra quantità che interviene nel calcolo della distanza è 2a velocità di propagazione delle onde elettromagnetiche, che dipende dalla | velocità di propagazione nel vuoto — che allo stato attuale degli studi si può sitenere una costante — e dall’indice di rifrazione dell’atmosfera, che è invece variabile con le caratteristiche fisiche di essa.

La prima è stata oggetto di numerose misurazioni: il suo valore più pro babile (299 791,7 + 2,3 Km/sec) risultante dalla media dei valori ottenuti da vari sperimentatori — Jones e Conford, Essen, Bohls, Aslakson, ecc. — ha ri cevuto conferma nel 1956 dal fisico russo K. S. Vufson con un nuovo me ‘odo fondato sul computo delle eccitazioni in un secondo di una cellula foto -lettrica investita da un lampo luminoso emesso da una lampada.

L'indice di rifrazione è funzione, invece, dello stato atmosferico, dell’alti tudine e della diffrazione. Sino al 1951 ha avuto larga applicazione, per tale indice, la formula di Englund-Crawford-Munford, basata sulle ricerche teo rico-sperimentali di Appleton; hanno fatto seguito numerose determinazioni sperimentali e sono stati proposti vari tipi di formule, opportunamente ta bellate; la più recente è quella di Smith-Weintraub, che sembra la più atten dibile.

L'indice in parola presenta anche una variazione con la quota, grosso modo lineare; di essa viene tenuto conto mediante formule ricavate dall’espe | rienza, come per esempio quella della Ar Warfare Analysis Section, largamente | impiegata dagli inglesi.

La traiettoria a rigore non è rettilinea, ma curvata in modo da percor rere gli strati che permettono all’onda la velocità maggiore. La sua configura | zione è stata oggetto di studi da parte di K. Kroll: con riguardo alla terra supposta sferica ed a sfere ad essa concentriche, assumendo per ciascuna di , esse una dielettrica costante, essa risulta convessa, con curvatura inferiore a | quella terrestre, e s’identifica prossimamente con un arco policentrico multiplo, Dalla lunghezza della traiettoria, che si determina a mezzo di integrazione ella velocità di propagazione in funzione del tempo, si ricava, note le quote egli estremi della distanza, la lunghezza della corda.

Non staremo qui ad entrare in dettagli relativi ai vari tipi di apparecchia ture ed ai problemi di elettronica che si sono dovuti gradualmente affrontare ‘nde apportare agli apparati perfezionamenti intesi ad attenuare gli errori z.siti in essi: molteplici sono i fattori influenti sul risultato, in parte propri delle apparecchiature, in parte connessi con l’ambiente. È preponderante su tutti gli altri l’errore nell’apprezzamento dell’inter vallo di tempo fra punti corrispondenti delle marche luminose, che dà luogo aì un errore indipendente dal valore della distanza — onde l’errore relativo :rrispondente è tanto minore quanto maggiore è la distanza da misurare — = che definisce a priori il limite di applicabilità del metodo. Influiscono pure errori sistematici dipendenti da cause varie, come per esempio la propaga




zione delle onde, che è influenzata dall’indice di rifrazione locale, ritardi ne: circuiti che sono la causa di una maggiorazione dell’intervallo teorico, ecc. È da tener presente, al riguardo, una proposta dell’ing. Alessandroni che si basa sulla ripetizione multipla d'impulsi che si traduce in un’amplifi cazione fittizia della distanza da misurare, consentendo così una maggiore pre cistone al metodo radartelemetrico.

Sono tuttora allo studio i perfezionamenti necessari per ridurre gli accen nati errori a limiti accettabili, in modo da realizzare il raggiungimento delle precisioni richieste: notevoli sono le ricerche effettuate in questo campo nei vari Paesi e gli errori delle misure vanno ormai riducendosi ad un ordine di grandezza non superiore al metro. In particolare, secondo gli esperimenti più recenti effettuati dal nostro Istituto Geografico Militare per distanze fino ad un centinaio di chilometri le discordanze tra i valori geodetici e le singole mi sure radar non eccedono i 70 cm. in valore assoluto.

Su distanze maggiori, invece, le ricerche hanno messo in luce discordanze di entità piuttosto rilevante, da attribuire probabilmente alla maggiore in fluenza delle perturbazioni nella propagazione delle onde elettromagnetiche, per cui sono state programmate ulteriori esperienze con apparecchiature radar più idonee. $ 3. — I primi studi teorici per la compensazione di figure trilaterate, con lati brevi, risalgono a Kruger (1934) e Boaga (1935). Il Warchalowski nel 1948 riprese tali studi ed elaborò procedimenti di compensazione per figure tipiche più complesse, sia sul piano conforme, la cui utilizzazione per la risolu zione dei problemi geodetici è ormai di uso universale, che direttamente sul l’ellissoide.

Numerosi sono ancora gli studiosi — Boaga, Aslakson, Kroll, Dupuy, Baeschlin, Inghilleri, Dragonetti, ecc. — che si sono occupati della questione, con riguardo alle prestazioni di cui è suscettibile il radar, e quindi per geode tiche di lunghezza notevole. Il Baeschlin, in particolare, ha proposto un pro cedimento idoneo per trilaterazioni con lati di parecchie centinaia di chilo metri, facendo ricorso alla rappresentazione gaussiana dell’ellissoide sulla sfera.

Il problema in parola, per vaste reti di trilaterazioni radar, si può tra sferire direttamente sul piano gaussiano anche mediante le formule di trasfor mazione per fusi di notevole ampiezza (Ballarin, Bonifacino).

Come ha mostrato l’Inghilleri, alle correzioni delle lunghezze sul piano occorre dare pesi uguali ai reciproci dei quadrati dei rapporti di deformazione lineare delle corrispondenti lunghezze. Operando, invece, la compensazione direttamente sull’ellissoide si può procedere con il metodo delle osservazioni indirette od anche con quello delle osservazioni condizionate. Il primo con sente di portare in calcolo le misure esuberanti senza complicare il sistema nor male e conduce direttamente alla variazione delle coordinate: le equazioni




“eneratrici saranno in numero pari a quello dei lati radar-misurati ed ogni :ingola equazione mette in relazione le variazioni degli estremi di un lato per :na variazione della lunghezza misurata. I coefficienti di esse sono di forma alquanto complessa (Helmert), ma si possono ridurre ad espressioni più con venienti (Marussi, Krassowski). Per tale procedimento occorre partire da va iori provvisori delle coordinate dei punti della rete, che potranno facilmente aversi in funzione della distanza radar-misurata (ridotta alla geodetica) e del ‘’‘azimut corrispondente: all'uopo, bastano valori soltanto approssimati, le ‘ormule classiche di questo fondamentale problema sono sufficienti.

Con il secondo metodo, invece, dovremo imporre del vincoli ed è da no ‘are che nelle relazioni angolari cui si possono assoggettare figure trilaterate accorrerà esplicitare i lati, ed incognite del problema saranno le correzioni da applicare ad essi affinché la configurazione della rete radar venga resa geo metrica. Le dette relazioni potranno essere espresse in funzione dei lati me diante il teorema di Carnot, non essendo conveniente dedurre gli angoli dai lati mediante le formule di Briggs.

Le equazioni di condizione oltre che angolari possono essere laterali, che si hanno quando in una catena trilaterata un lato colleghi due punti non con tigui, e poligonali quando la catena si chiude su se stessa: gli ultimi due tipi di equazioni sono stati studiati rispettivamente da Baeschlin e da Warchalo wski.

Per il controllo astronomico dell’orientamento della rete basterà conside rare l'equazione di Laplace; infine è da considerare l'eventuale equazione alle basi quando la rete si svolga tra basi note.

Con questo metodo il calcolo delle coordinate geografiche e dell’azimut non può essere che rigoroso e le formule classiche per archi non eccedenti 1 limiti del campo di Weingarten non sono più sufficienti considerate le lunghezze in gioco: dovrà quindi farsi ricorso a formule di ampia portata (Bonifacino).

Dette formule sono altresì necessarie per il controllo astronomico angolare per il quale si richiede il trasporto, con rigore assoluto, delle coordinate geo grafiche e dell’azimut dalla stazione astronomica fondamentale su ogni punto di Laplace compreso nella rete. $ 4. — Il radar potrà anche condurre ad una migliore conoscenza del globo terrestre, con riguardo alla sua configurazione esterna, potendo essere utiliz zato per la misura di lunghi archi di meridiano (Bonifacino) e quindi il vec chio metodo degli archi per la determinazione dei parametri dell’ellissoide terrestre potrà attirare di nuovo l’attenzione dei geodeti.

Recentemente è stata effettuata negli Stati Uniti una determinazione del raggio equatoriale terrestre mediante due lunghi archi di meridiano ra darmisurati, uno dall’Alaska al Cile e l’altro dalla Finlandia al Sud-Africa. I risultati dei calcoli portano ad attribuire al raggio equatoriale un valore di 6.378.260 m cioè inferiore di 128 m di quello di Hayford.






Le misure di distanze mediante radar potranno essere eventualmenti utilizzate per determinare a posteriori l'errore medio relativo da cui è affe-l la posizione dei vertici di grandi reti trigonometriche secondo un metodo pal posto da Paroli. Con tale procedimento vengono considerate le terne di pur che siano tra loro sufficientemente allineati e determinate mediante il radi le distanze fra coppie di vertici contigui, nonché la distanza fra il primo «I il terzo vertice di ogni terna, si perviene speditamente all'errore medio ll posizione del complesso dei vertici. $ 5. — Conviene anche accennare brevemente al metodo svedese Berll strand fondato sull'emissione di segnali luminosi modulati ad alta frequenat e che sfrutta il principio applicato da Fizeau per la misura della velociz della luce. Nelle sue linee schematiche consta-di una sorgente luminosa situay nel fuoco di uno specchio parabolico che concentra la luce verso un altr specchio collocato all’altro estremo della distanza da misurare; la luce riflessi viene raccolta da un altro specchio parabolico collocato presso il primo e com vogliato su di una cellula fotoelettrica. La sorgente luminosa è controllata di un oscillatore a quarzo della frequenza di alcune migliaia di chilocicli al se condo, che a sua volta controlla la tensione di alimentazione della fotocellula L'apparecchio è in grado di determinare la distanza da misurare — che non dew superare una trentina di chilometri — a meno di un numero intero di lun: ghezze d'onda: occorre pertanto conoscere la lunghezza da determinare com la precisione di una decina di metri.

Sono in corso esperienze per accertare le prestazioni di tale strumento, che sembrerebbe offrire una precisione superiore a quella dei lati geodetici di una triangolazione fondamentale.

Nell'ambito delle applicazioni dei mezzi elettronici rientra anche un di stanziometro elettronico — tellurometro — costruito dal « Research Labora tory of South African Council for Scientific and Industrial Research » che secondo i primi risultati sperimentali fa intravedere un suo impiego partico- |. larmente efficace ad un’ampia gamma di lavori geodetico-topografici, anche in condizioni di lavoro non facili.

Esso utilizza onde di 10 cm e permette di valutare con la precisione di di un millimicrosecondo il tempo impiegato dalle onde elettromagnetiche per percorrere la distanza da misurare, anche attraverso nebbia, caligine, ostacoli non compatti. La condizione più conveniente si realizza intorno ai trenta chi lometri; per distanze superiori diventa essenziale la reciproca visibilità insieme . a condizioni meteorologiche favorevoli. Lo strumento è attualmente in corso di studio per vagliare le sue possibilità di impiego. Anche presso il nostro Istituto Geografico Militare esso è oggetto di sperimentazioni onde accertarne il campo di conveniente applicabilità nelle più disparate condizioni di lavoro e di terreno; è anche prevista la misura con i fili invar di un’altra base geo




detica nella zona di Piombino, della lunghezza di circa 12 chilometri, da ser vire come base di taratura per gli apparati che utilizzano per la misura delle distanze mezzi elettronici oppure onde luminose. $ 6. — Il radar ha fatto la sua comparsa anche nel campo della foto grammetria in relazione ad alcuni aspetti del metodo aerofotogrammetrico per rilievi coloniali, a differenza del rilievo aerofotogrammetrico a grande e a me dia scala la cui metodologia può ritenersi ormai assestata.

Diamo brevemente uno sguardo a tale settore tuttora aperto alle ricerche.

Con l’industrializzazione della fotogrammetria si è manifestata la tendenza a sganciarsi dai punti di riferimento a terra per evitare il dispendioso infitti mento della rete fondamentale nei Paesi evoluti, o l'esecuzione di una rete trigonometrica nelle regioni di recente colonizzazione; qui, infatti, le carte richieste sono a piccola scala e ragioni di economia e di tempo, nonché diffi coltà di accesso e condizioni di vita dell'ambiente, renderebbero gravose le . normali operazioni di rilievo. Tale esigenza si presentò, come è noto, nell’impo stazione del progetto per il rilievo dell'Etiopia (1936), avvertendosi la necessità di procedere al rilievo di alcune zone prima ancora dell’esecuzione su di esse di una triangolazione geodetica, appoggiando il rilevamento ad una triangola zione aerea.

Teoricamente il problema è risolubile senza dati complementari, poiché i fotogrammi di una catena aerea hanno in sé gli elementi geometrici necessari; in pratica, però, giova disporre di ulteriori elementi noti a priori, che hanno il fine di sottrarre all'orientamento esterno dei fotogrammi alcuni gradi di li bertà. Per la risoluzione di tale problema vengono utilizzati 1 giroscopi, che possono fungere da stabilizzatori della camera di presa oppure da indicatori di pendenza (Dubuisson, Nistri, ecc.).

Per esempio il dispositivo realizzato recentemente dal nostro Nistri uti lizza due giroscopi con gli assi primari ad angolo retto e di ognuno di essi si utilizza la sola oscillazione dell’asse primario, lasciando libero il secondario, in guisa da ottenere nel fotogramma le due componenti della distanza na dirale.

Vi sono anche metodi informati a criteri diversi tra cui quello del Neno nen, che ricava i valori dell’inclinazione longitudinale e trasversale della came ra fotografando l’orizzonte in due direzioni tra loro perpendicolari, e quello del nostro Santoni che utilizza il sole, punto di cui è nota la posizione altazimu tale in ogni istante. |

Il concetto di tale metodo consiste nell’introdurre nel restitutore, per ogni singolo concatenamento, due elementi indipendenti da esso e cioè due angoli (inclinazione longitudinale e trasversale) che definiscono la direzione istantanea dell’asse della camera, dedotta dal periscopio solare con il quale si fotografa,




al momento della presa, il disco solare ed il quadrante di un cronometro: ne consegue che la camera di restituzione non potrà che avere una sola rotazione incognita, quella intorno al raggio solare locale, riducendosi così ad uno 1 tre gradi di libertà.

Anche in questo campo è di utile applicazione il radar e sono in fase speri mentale procedimenti destinati alla localizzazione del velivoll mediante la registrazione automatica, sincronizzata con la camera di presa, dei dati radar necessari al calcolo della posizione dell'aereo per ogni singolo fotogramma, nonché delle indicazioni di altri dispositivi per il calcolo delle variazioni di quota e delle inclinazioni. Gli esperimenti attuali hanno il duplice intento di perfezionare la condotta del volo mediante il radar, in modo da assicurare alle strisciate l'esclusione di vuoti o di eccessi di sovrapposizione, nonché di giun gere alla determinazione della posizione assoluta dei punti di presa senza la preventiva determinazione dei punti di appoggio a terra. La bontà di tali pro cedimenti è tuttora in discussione, almeno per il raggiungimento delle preci sioni richieste, però essi sono sempre di grande utilità se non altro per la guida dei voli in regioni ancora inesplorate. Senza entrare nei dettagli operativi, cer cheremo di dare un rapido sguardo ai sistemi sperimentati.

Particolarmente idoneo per le applicazioni aerofotogrammetriche è il si stema impulsivo Shoran, a geometria circolare, che utilizza impulsi di onde intorno al metro ed è costituito di un radar interrogatore, collocato a bordo dell'aereo di cui si deve determinare la posizione istantanea, e di due radar ri sponditori posti su punti noti di riferimento. |

L'impulso emesso dall’interrogatore e le risposte in arrivo vengono regi strati sullo schermo del tubo a raggi catodici su cui compaiono due assi dei tempi, uno per risponditore.

La riduzione all’orizzonte delle due distanze può essere speditamente ot tenuta per via grafica mediante rappresentazioni cartografiche doppiamente equidistanti. La restituzione viene generalmente effettuata mediante apparati multipli: 11 piazzamento planimetrico delle camere si esegue suddividendo la strisciata longitudinale in blocchi di sei proiettori ciascuno ed aggiustando questi in modo da ripartire equamente gli errori. Eseguendo delle strisciate trasversali di collegamento si può effettuare una compensazione degli errori.

Anche del tipo impulsivo, ma a geometria iperbolica, è il sistema Loran, basato sulle misure delle differenze di tempo tra due o più segnali in arrivo, lanciati in sincronismo da radiostazioni su punti noti. Nella sua più semplice accezione il complesso consta di quattro stazioni terrestri trasmittenti e di un apparecchio ricevitore-indicatore installato sull’aeroplano. Occorre disporre di almeno tre punti di appoggio: in uno di essi si pongono due stazioni emit tenti e su ciascuno degli altri due si pone una stazione ausiliaria. Un impulso emesso dalla stazione principale viene captato dalla stazione ausiliaria e questa dopo un prefissato intervallo di tempo, emette a sua volta un impulso con la




medesima cadenza. Gli impulsi emessi dalla stazione ausiliaria presentano un ritardo pari alla somma del tempo occorso per percorrere la distanza fino alla stazione ausiliaria e del ritardo con cui quest’ultima ritrasmette l'impulso al l’aeroplano. L’apparato ricevitore-indicatore installato sull’'aeroplano rice verà i segnali anzidetti con un ritardo differente ed i due impulsi, registrati sullo schermo, permettono di determinare la differenza dei tempi in arrivo, con la precisione dell'ordine di un microsecondo. Da apposite carte Loran, in funzione delle differenze di tempo e delle posizioni dei punti noti, si deducono le due linee di posizione del punto richiesto. Un altimetro fornisce automati camente la quota di volo.

Anche del tipo iperbolico, ma ad onda continua, è il sistema Decca — impiegato su larga scala in Inghilterra — che consente di seguire rotte presta bilite per cui è particolarmente utile nelle levate aerofotogrammetriche. È fondato sulla misura della differenza di fase fra radio onde — con lunghezza d’onda di alcune migliaia di metri — lanciate da stazioni su punti noti e che seguono la curvatura terrestre.

Schematicamente è costituito da tre stazioni che emettono un segnale continuo costituito da un'onda sinusoidale pura ed 1 luoghi dei punti in cui si ha concordanza rappresentano due famiglie di iperboli che originano la para metratura alla quale vengono riferite le posizioni planimetriche dei punti da localizzare.

Per ridurre gli errori sistematici, dipendenti dalle anomalie della propa gazione delle onde elettromagnetiche e dalle inerzie strumentali, è conveniente adoperare il sistema in parola come metodo d’interpolazione, assumendo un adeguato numero di punti di posizione nota: il confronto fra le posizioni note e quelle Decca originerà delle linee isocorrettive.

Circa la determinazione della posizione altimetrica dei punti di presa non conviene seguire la via barometrica poiché le perturbazioni atmosferiche, nonché le anomalie di pressione entro la cabina per i vortici d’aria originati dall’aeroplano, non consentono di ottenere una precisione soddisfacente. Con viene, invece, ricorrere all’altimetro elettronico con il quale vengono lanciate dall'aereo verso il terreno onde elettromagnetiche a fascio di apertura di circa un grado: dalla registrazione dell’onda riflessa si ottiene la quota relativa del l'aereo rispetto al terreno.

Da qualche anno, infine, sta facendosi strada l'indirizzo per una carto grafia elettronica, introducendo nel campo topografico procedimenti simili alla televisione. È naturale che l'adozione delle nuove tecniche, cui abbiamo brevemente accennato, è legata ai progressi ed agli sviluppi delle ricerche in questo campo così attraente; ed in tal senso la vasta sperimentazione effettuata è molto pro ficua, consentendo di perfezionare via via le apparecchiature.

Il campo è ancora aperto per la sicura definizione delle possibilità effet




12 | tive di questi nuovi metodi ed è in corso il coordinamento in sede internazio nale — da parte dell'’O.E.E.P.E. — dei procedimenti escogitati e dei risultati conseguiti nei vari Paesi onde dare una soluzione definitiva alle questioni tut tora allo studio. BIBLIOGRAFIA Dei numerosi lavori sull'argomento ricordiamo i seguenti che possono fornire ul teriori notizie sugli aspetti di alcuni punti che sono stati soltanto accennati.

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