Il prototipo dello Stereocomparatore TA3 fu realizzato durante l’anne 1057 e posto in funzione nel maggio 1958. Benché ormai note, sarà bene rias sumere qui le principali caratteristiche dello strumento e gli scopi che esso si propone. Dopo questa breve premessa è mia intenzione svolgere succinta mente 1 seguenti due temi: 19 Modifiche e miglioramenti apportati durante la costruzione degli esemplari che sono stati realizzati nei due anni trascorsi, 2° Descrizione del nuovo tipo realizzato in questi ultimi mesi tenend. conto della lunga esperienza nel frattempo acquisita.
La caratteristica fondamentale dello Stereocomparatore TA3 è quella di essere dotato di tre portalastra sui quali vengono disposti tre fotogrammi consecutivi e di uno speciale commutatore ottico che permette l’osservazione, a volontà dell'operatore, di uno dei tre seguenti stereogrammi: 1-2, 2-3, 3-I. Ciò consente di effettuare il concatenamento delle strisciate come di consueto ed inoltre di disporre sempre di due modelli differenti della zona comune ai tre fotogrammi. L'apparecchio è inoltre caratterizzato dalla totale indipen denza meccanica dei suoi tre coordinatometri, sia fra loro che dal sistema di osservazione, ciò in vista dell’uso delle trasmissioni elettromagnetiche ormai affermate da anni e comuni a tutte le realizzazioni Nistri.
Oltre ai movimenti normali ottenuti azionando volantini e usati preva lentemente per la collimazione, vi è la possibilità di far muovere a velocità ele vata 1 coordinatometri azionando dei bottoni situati sul pannello dei comandi.
Il sistema di osservazione comporta una marca luminosa, di colore e in tensità variabile, sovrapposta al fotogramma per mezzo di un sistema di lame semi-trasparenti inserite nel percorso telescopico del gruppo di osserva zione (raggi paralleli). L’ingrandimento di osservazione è variabile con conti nuità, concordemente o indipendentemente per i due sistemi oculari.
Il particolare osservato, con la relativa marca sovrapposta, può venire fotografato insieme al suo numero distintivo, lo stesso che apparirà automatica mente nella registrazione delle coordinate del punto stesso. (1) Comunicazione effettuata al IX Congresso internazionale di -fotogrammetria Londra, 1960.
La misura viene effettuata per mezzo di viti di alta precisione munite di speciali correttori automatici. Ciascuna di dette viti, che sono manovrate at traverso sincroripetitori dai volantini azionati dall’operatore, sono collegate all’altro estremo con un contatore a contatti elettrici che viene esplorato cifra per cifra da uno speciale selettore di tipo telefonico. Gli impulsi forniti dal selet tore, dopo passaggio attraverso 1 predetti contatti, vengono trasformati in codice e azionano una comune macchina telescrivente o teleperforante.
La lettura o la registrazione delle coordinate è limitata ai valori pari dei microns, così pure la precisione, sull'intero campo di lettura e per ciascuna coordinata, é dell'ordine di circa 2 microns cqm.
Durante il prolungato impiego di numerosi strumenti, distribuiti in di versi Paesi, sono naturalmente emerse delle possibilità di miglioramento e di perfezionamento degli apparati stessi; infatti mentre nei riguardi della preci sione si è potuto constatare una notevole costanza di rendimento, si sono no tati alcuni inconvenienti nei particolari secondari, come, per esempio, il sistema di registrazione,
La possibilità di un imperfetto posizionamento al momento della regi strazione apportava, sia pure molto raramente, la conseguenza di doppi con tatti e perciò di registrazioni errate in quanto si veniva a registrare il codice risultante dalla somma dei codici delle due cifre corrispondenti ai contatti stessi.
L'inconveniente è stato completamente eliminato, oltre che migliorando il gruppo meccanico cui è affidato il posizionamento, realizzando un sistema au tomatico di blocco della registrazione ogni qualvolta si verifica un doppio contatto, cosicché anche se il posizionatore manca alla sua funzione è impossi bile che si verifichi la registrazione errata.
Una particolare cura è stata anche portata al sistema dei movimenti ve «cl giungendo, nelle ultime serie, ad un complesso completamente automatico è sicuro che ha dato risultati assolutamente soddisfacenti.
Trascuro la descrizione di altri piccoli perfezionamenti apportati nel corso della produzione delle serie fin qui costruite per passare a descrivere il nuovo tipo di Steréocomparatore che è oggi esposto alla Mostra dell’attuale Congresso = che comporta, sopratutto nella parte ottica, una importantissima innova zione dalla quale si sono ricavati grandi vantaggi.
Poiché per quanto concerne la precisione le prestazioni dello strumento s1 sono confermate soddisfacenti in tutti 1 casi di impiego corretto, la struttura dei coordinatometri e le loro caratteristiche statiche e cinematiche sono state ‘lasciate invariate. Una particolare attenzione è stata rivolta al sistema ottico 3i osservazione che dopo attenti studi e ripetuti esperimenti è stato completa mente rivoluzionato.
La trasformazione del sistema ottico è stata suggerita da numerose con siderazioni di cui le principali sono le seguenti:
I) il raggruppamento delle ottiche di osservazione di un unico blocx meccanico sopportato dal basamento principale faceva sì che non fosse ag: - vole ridurre lo strumento a due soli fotogrammi, come qualche volta è de | siderato per ragioni da risparmio; 2) il gruppo di osservazioni dovendo essere sopportato dal basament principale indipendentemente dai coordinatometri risentiva alquanto del variazioni di temperatura provocato nell'interno dello strumento dalle lam pade di illuminazione, dai motori e dagli altri accessori elettrici, cosicch si rendeva necessario operare dopo avere stabilizzato la temperatura dell. strumento e cioè accendendo lo stesso qualche ora prima di iniziare la misur.
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? 3) la complicazione meccanica del sistema di ingrandimento variabile Al con continuità ha consigliato di sopprimere questo ultimo e di sostituirlo con A un certo numero di ingrandimenti distinti. Il nuovo sistema consiste nell’aver disposto, al di sopra di ciascun coor O dinatometro e rigidamente solidale con esso, un ponte che contiene l’obbiet e tivo di osservazione nonché tutto il complesso della marca luminosa e relativo - specchio semitrasparente. È ===="====y O : Lode si | sr si CE Tali ESS | ai | ai Î po | i i I ci a È 00, ie ec Pei: sea H pi dr! "1 te PI Limezioli i TO d qa È 7 MINI | 5 lb zizi Dei o Hi % [WE [|[® =! Lasi [a 7, see “ij ‘em } [lab ia ; hi Ile | ì LI | dala! ga= = ga Ict SZ ! i a dati | CA è, I Sarei MMM NS a 74 ii e NS] A ferò neccerr@ ep ee ferito i ge I NI | i N RI ced LI OÌ —- A | È ì | \ S N È : __Se——_Oo_—s ig Tr | ft ge AI aa ti para e bi. Ri - nl ida \ellZeg dI u-cicgi ” FIG. 4. Nella figura è descritto il sistema ottico di ciascun ponte. All'uscita della finestra abbiamo quindi due fasci di raggi paralleli sovrapposti e provenienti rispettivamente dal fotogramma e dal punto luminoso che rappresenta la marca. Pertanto, secondo il principio generale già accettato a suo tempo per il Fotostereografo BETA/2, tutto ciò che avviene dopo questa fase non ha alcuna influenza sulla precisione di lettura. Si noti inoltre che qualora, per eventuali lievi movimenti del coordinatometro rispetto al supporto principale, il gruppo ottico di misura segue esattamente gli stessi movimenti cosicché non vi è alcuna perdita di precisione.
Come si vede nella fig. 5, i tre ponti ottici sono disposti in modo che una scatola centrale contenente i prismi Amici e il commutatore ottico può rice vere le informazioni dai tre coordinatometri e trasmetterle alternativamente al gruppo di osservazione vero e proprio.
La detta scatola centrale contiene esclusivamente sistemi riflettori (prismi) e pertanto la sua posizione rispetto alle altre non ha alcuna esigenza di pre cisione. Alle piccole differenze angolari di montaggio si sopperisce con estrema facilità poiché le tre scatole sovrapposte ai ponti sono registrabili in direzione.
Vi è finalmente il gruppo di osservazione vero e proprio che consiste in un semplice binocolo a obbiettivo sostituibile (per cambiare l'ingrandi mento) (fig. 4). Anche quest’ultimo gruppo è completamente indipendente dagli altri ed è paragonabile ad un semplice binocolo a ingrandimento variabile. SN n= == gi & pende Men i RT n 21 5 . se) Î Co sà (Ta (DIE i pi PLUG | Tee] CP LIE Rici FIG. 5.
Come si può facilmente constatare, i vantaggi ottenuti da questa nuova struttura sono numerosi e considerevoli: 1. Innanzitutto, qualora si richieda lo strumento con soli due portalastra o anziché tre, non vi è altro da fare che asportare completamente il coordi natometro con il relativo ponte e scatola della marca, asportare il corrispon dente prisma Amici, sostituire il commutatore ottico ed eliminare i sincrori petitori di comando.
In tale condizione dunque si può effettivamente trasformare il TA3 in TA2 realizzandone la corrispondente economia di costo e senza dover preve dere l’impiego di parti nuove. 2. Le singole scatole ottiche (le tre scatole portamarca, la scatola dei pri smi e il binocolo di osservazione) essendo totalmente indipendenti fra loro in quanto coniugati soltanto in regime di raggi paralleli, possono venire calibrati ciascuno per conto proprio ed in seguito riuniti sullo strumento.
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Dopo ciò sono sufficienti semplicissime e rapidissime operazioni di fini tura della calibrazione che riguardano esclusivamente la direzione dei detti fasci di raggi paralleli e non la messa a punto di lenti. 3. Sl è potuto così sopprimere il complicato sistema di circolazione di aria nell'interno del basamento, circolazione che esisteva nei modelli prece denti allo scopo di ridurre al minimo i movimenti relativi dei coordinatometri rispetto al sistema di osservazione. Se il basamento si riscalda e si muove, ciò non ha alcuna importanza in quanto che, anche se i coordinatometri si spostano uno rispetto all’altro, la marca, come si è detto, segue rigorosamente detti mo vimenti. © affi 0» £ i i È Î dd ci An nnt. i FIG. 6.
Sl sono effettuate prove di stabilità in questo senso riscontrando che lo strumento lasciato acceso una intera giornata, poi spento la sera e ripetuta la ralibrazione al mattino successivo, l'origine delle misure è rimasta invariata entro la tolleranza normale di lettura.
Approfittando del rifacimento di tutto il sistema ottico si è anche note volmente aumentato sia il campo di osservazione, portandolo per l’ingrandi mento è a mm. 23, e sia la pupilla di entrata e di uscita, migliorando così il potere risolutivo teorico di tutto il sistema.