NOTIZIARIO L'ASSOCIAZIONE ITALIANA DI CARTOGRAFIA



Mag. Gen. s.t.g. CARLO TRAVERSI Istituto Geografico Militare - Firenze

La SIFET si occupa dei procedimenti e della tecnica per fare le carte. I problemi che riguardano queste carte una volta che siano state realizzate, hanno stretti vincoli di parentela con gli scopi che la SIFET persegue. È per questo che sono lieto di annunziare una delle attualità che riguarda la cartografia italiana: la costituzione dell’Associazione Italiana di Cartografia. Una realizzazione da lungo tempo sostenuta e discussa con le superiori autorità e della quale il 14 febbraio 1963 segna la data ufficiale della fondazione.

Nel giugno 1959 fu tenuta a Berna la prima riunione internazionale dell’As sociazione Internazionale di Cartografia, presieduta dal prof. Imhof, del Poli tecnico di Zurigo, alla quale parteciparono numerosi rappresentanti di molti Paesi.

In considerazione del notevole interesse suscitato dall’iniziativa, da parte del l’Italia fu inviato l’allora Ten. Col. Traversi dell’Istituto Geografico Militare, ben ché nel nostro Paese non esistesse un’associazione cartografica.

Infatti Art. 3 dello Statuto dell’Associazione Internazionale stabilisce che non è consentita l'ammissione ad essa « di alcun membro a titolo individuale », e che, quindi, ciascuna nazione deve essere rappresentata da una organizzazione na zionale di Cartografia, o, preferibilmente, da un’associazione nazionale degli enti e delle persone più qualificate nel campo della cartografia. | Tuttavia, in considerazione della ben nota stima che la cartografia italiana gode all’estero, e con la certezza che ci si sarebbe messi in condizione di sanare tale remora, non solo l’Italia fu accolta come membro dell’Associazione Interna zionale, ma le fu assegnata addirittura una posizione di prestigio, conferendo al suo unico rappresentante la carica di Vice Presidente.

Posizione di prestigio successivamente riconfermata dall'Assemblea generale dell’Associazione Internazionale tenutasi a Parigi dal 28 maggio al 3 giugno 1961, con la rielezione del Col. Traversi nella carica quadriennale di Vice Presidente nel Comitato Esecutivo.

Ho ritenuto opportuno soffermarmi su questi precedenti, poiché costituiscono la premessa dell’attuale Associazione Italiana di Cartografia.

Infatti, ravvisando motivi di utilità pratica e tecnica in questa Associazione che consentirà di portare valori ed interessi della cartografia nazionale a contatto di quella mondiale; che favorirà rapporti e scambi culturali e tecnici fra gli enti e le personalità interessate alla cartografia ed alle scienze geografiche che con la




cartografia hanno attinenza di finalità e di realizzazioni; che offrirà possibilità di valorizzare la professione del cartografo, di promuovere ricerche, di diffondere l’uso della cartografia nelle varie attività della vita moderna, dopo aver ottenuto dalle SS. AA. le necessarie autorizzazioni, furono interpellati vari Enti e perso nalità per avere la loro adesione almeno in linea di massima.

Sono lieto di poter dire che le ottimistiche previsioni in merito sono state lar gamente superate.

I maggiori enti cartografici statali e privati, personalità e professori dei vari Istituti di Geografia delle Università, hanno accolto con entusiasmo la proposta di fondazione dell’Associazione Italiana di Cartografia ed hanno partecipato alla riunione preliminare tenutasi a Firenze il 12 dicembre 1962.

Il 14 dicembre 1963, alla presenza dei suddetti eminenti rappresentanti della Cartografia Italiana e di un notaro, è stato redatto l’atto legale della costituzione dell’ Associazione.

Il Comitato direttivo è composto dai Sigg.: Generale Carlo Traversi (Presi dente); Ing. Dott. G. P. Le Divelec (Segretario); Ing. h. c. Santoni (Tesoriere); Prof. Dott. M. Castiglione e Dott. Bonapace (Consiglieri). (all’Ing. Santoni è suben trato poi il Dott. G. Castelnuovo Tedesco).

Gli scopi dell’A.I.C. sono già stati accennati di sfuggita precedentemente.

Per maggiore precisione, si riporta quanto, riguardo ad essi, è sancito dagli art. 1 e 2 dello Statuto dell’Associazione: « 1°) Lo scopo dell’Associazione è quello di contribuire al progresso della cartografia topografica e tematica, senza preoccuparsi, se non in via subordinata, dei problemi connessi alla tecnica delle misurazioni e del rilievo. In particolare, interessano alla Associazione la rappresentazione grafica del contenuto, i proce dimenti di disegno e di riproduzione di carte e di prodotti analoghi a due o a tre dimensioni, la storia e la bibliografia cartografiche ».

A proposito della bibliografia e della storia, ricordo che della bibliografia già da tempo si occupa il Dott. Bonapace, che alimenta una ponderosa pubblicazione, e che il sottoscritto ha preparato, per la stampa presso l’Istituto Poligrafico dello Stato, « La storia della Cartografia Coloniale Italiana ». « 2°) L’A.L.C. tende a raggiungere il suo scopo con i seguenti mezzi: a) appoggiare e promuovere ricerche di cartografia e di metodi di ri produzione;: b) patrocinare e realizzare pubblicazioni scientifiche e didattiche; | c) incoraggiare la formazione professionale e valorizzare e diffondere la professione del cartografo; d) presentare la cartografia italiana nelle organizzazioni nazionali e in ternazionali aventi scopi identici o analoghi, particolarmente in seno all’Associa zione Cartografica Internazionale; e) diffondere l’uso della cartografia nelle varie attività della vita moderna; f) promuovere sedute di lavoro, conferenze, esposizioni cartografiche, ecc.;




g) mantenere relazioni con le associazioni interessate alle scienze geo detiche, geografiche e affini ».

Pongo in evidenza particolare il paragrafo c), che coincide con analogo pro blema di cui la SIFET si sta interessando.

La professione del cartografo è poco conosciuta, perché non alimentata da nessuna scuola professionale; è circoscritta, poiché limitata a pochissimi enti spe cializzati. Onerosa diviene per tali enti la formazione e l'addestramento di questo prezioso personale tecnico. Appare pertanto chiaro come sia necessaria ed utile un’azione coordinata per diffondere, elevare e valorizzare la professione del car tografo.

Il prof. Trombetti ha detto nella sua relazione al convegno di Roma che nelle Università esistono solo due cattedre di Topografia. Ebbene, il Prof. Trom betti può rallegrarsene: perché per la Cartografia addirittura non c'è nulla. In somma si potrebbe dire che in Italia la professione del Cartografo non è una professione ufficiale! Infatti in nessuna scuola media o universitaria è previsto lo studio di discipline che abbiano almeno attinenza con la formazione di questa professione. All’estero esistono cattedre universitarie presso gli Istituti Politecnici delle Università.

Necessità ed utilità più che mai impellenti e contingenti oggi che la carto grafia topografica e tematica è diventata veramente essenziale per moltissime atti vità. Possiamo affermare addirittura che la carta oggi costituisce un documento che fa parte della vita corrente. Lo sviluppo dell’espansione economica mostra sempre più urgenti necessità di documenti cartografici nuovi o aggiornati e taluni apposi tamente studiati per specifiche esigenze: per i militari e per gli ingegneri, per le necessità fondiarie e per i provvedimenti per l'agricoltura, per le bonifiche, per le foreste, per le prospezioni geologiche, per i lavori stradali e minerari di ogni genere, pet l’aviazione, per il turismo, per la distribuzione e per le opere elettriche, per la navigazione, per le esigenze catastali, per i piani regolatori dei centri urbani, per lo studio del suolo, per le informazioni, per le documentazioni, ecc.

A ciò si aggiungano le già cospicue commesse di lavori topografici, che varie organizzazioni italiane eseguono all’estero per conto dei vari Paesi e che compor tano notevoli elaborazioni cartografiche.

In conseguenza di tutto ciò, gli enti cartografici e le industrie di riproduzione e stampa hanno raggiunto livelli e diffusioni impensabili sino ad alcuni anni fa.

L’avvenire della tecnica cartografica è legata al concorde sviluppo di tutte quelle attività che permettono, partendo dalla geodesia e dalla cartografia di base numerica e fotogrammetrica, di giungere alla carta stampata, qualunque sia la scala o lo scopo della carta.

Con la rigogliosa crescita dei bisogni, la tecnica cartografica, e gli strumenti e le macchine che la servono, subiscono rapide e continue evoluzioni, basate sulle recenti applicazioni scientifiche e necessitano dello studio di procedimenti sempre più utili ma più complessi.

Il tempo dell’artigiano, anche in questo campo, cede il passo a quello del l'ingegnere e dell’industriale. Non esisteva una organizzazione scientifica che si




occupasse del particolare divenire della tecnica cartografica e che riunisse le più valide attività con incontri utili per il raggiungimento di uno scopo comune.

L’Associazione Cartografica si assume tale compito. E i nomi, la qualità, la varietà e il numero delle adesioni già ottenute sono la più alta garanzia di successo.

Essa offre la vantaggiosa possibilità di riunire attorno ad un tavolo, con unità di intenti, professori, ufficiali, funzionari, editori, industriali, disegnatori, forni tori, ecc. ecc.

I contatti, le relazioni e la collaborazione che si determinerano con altre asso ciazioni interessate alle scienze geodetiche e topografiche, con i docenti universitari di geografia, con gli stabilimenti di riproduzione e stampa, sia nel campo nazionale che in quello internazionale, completeranno i previsti vantaggi tecnici, pratici, culturali e — per gli enti industriali non statali — anche economici. È con questi intenti e con queste speranze che ha preso vita l'Associazione Italiana di Cartografia, con sede, per ora, presso l’Istituto Geografico Militare. XI CONGRESSO CON ESPOSIZIONE DELLA FEDERAZIONE INTERNAZIONALE GEOMETRI (FIG) - ROMA 1965 Geom. OpoARDO FANTINI Segretario Generale della Federazione internazionale dei Geometri

Una breve storia della FIG riporta a quei tentativi di associazione a carat tere internazionale nel campo tecnico-scientifico, che distinsero la fine dell’’800 e i principi del nostro secolo.

La FIG ebbe i suoi albori nel 1878 a Parigi, in occasione di una grande esposizione internazionale che i francesi vollero attuare per date al mondo la sensazione della loro rinata potenza dopo la infelice guerra con i prussiani.

All’appello dei geometri francesi risposero l'Inghilterra, la Germania, la Sviz zera e l’Italia rappresentata dal Prof. Tarantelli di Roma, insegnante di topo grafia. Dei legami si stabilirono fra i tecnici dei cinque Paesi che portarono ad un embrione di federazione, che trovò poi la sua piena organizzazione stabile nel primo decennio del ’900.

Dopo la seconda guerra mondiale, nel VII Congresso Internazionale a Losanna (1949), i membri effettivi, ossia le associazioni nazionali aderenti, erano saliti a 14, oggi sono 30 con l’America, il Giappone, l’Australia, il Cile, alcuni paesi del l'Africa e quasi tutti i paesi europei. Fra queste associazioni, quella inglese e tedesca compiranno fra poco i 100 anni di esistenza.

Nell’ultima riunione del Comitato Permanente a Washington del settembre scorso, furono riorganizzate e portate a 9 le commissioni di studio, presiedute da eminenti personalità di Paesi diversi.

L’ultimo Congresso con esposizione venne tenuto a Vienna nel 1962 con la




partecipazione di 41 Paesi e costitui un avvenimento di grande importanza pet il numero e la qualità dei partecipanti, poiché nella FIG oltre agli operatori tecnici, sono molti gli elementi che fanno anche parte della Associazione Interna zionale di Geodesia, della Federazione Internazionale di Fotogrammetria e del l'Associazione Internazionale di Cartografia. L’esposizione accennata tenuta nel grande complesso della « Stadthalle » ebbe un indubbio successo per numero di espositori e per il materiale esposto.

Alla data del 1 Gennaio scorso il Bureau della FIG, come già annunciato in questo Bollettino, è passato all’Italia, che dovrà organizzare a Roma nel 1965 l'XI Congresso con esposizione.

Questa manifestazione, come si può facilmente comprendere, oltre alla parte tecnico-scientifica culturale, è di una importanza notevolissima ed investe il presti gio di tutte le nostre imprese private e degli enti pubblici che, nella esposizione, dovranno dare la più alta dimostrazione del progresso della nostra industria e del nostro lavoro topografico, fotogrammetrico e cartografico.

A Vienna molti governi esposero dei fotomontaggi rappresentanti i grandi lavori eseguiti nei loro Paesi ed alcuni enti e ditte un insieme di strumenti, di atrezzature ed anche di trasporti completamente corredati per squadre di rilevatori operanti in pianura e montagna.

La presidenza del Comitato per l’esposizione è stata cortesemente accettata dal Dr. Ing. E. SANTONI e come segretario dal Geom. G. BoscHI.

Da questo Bollettino cosî efficace per mantenere uniti tutti gli studiosi di geodesia, topografia e fotogrammetria nonché le imprese e i tecnici che operano cosî brillantemente in ogni continente, si rivolge un appello affinché l’Espo FIG- 1965, sia una grande affermazione singola e collettiva del nostro Paese.