Dott. Ing. WALTER FERRI Officine Galileo, Firenze Comunicazione inviata al X Convegno nazionale SIFET Varese, Aprile 1965
Lo Stereosimplex IIc, presentato ufficialmente al Congresso Internazionale di Lisbona, è il più recente strumento concepito dal Santoni e realizzato in serie dalle Officine Galileo di Firenze.
Questo strumento, pur conservando un nome ormai classico e le strutture generali collaudate da lunghi anni di lavoro, ha prestazioni assolutamente nuove ed eccezionali: può impiegare stereogrammi eseguiti con le più recenti camere su pergrandangolati, è adatto alla aerotriangolazione ed alla fotosrammetria terrestre.
Evitando di ripetere descrizioni dello strumento già fatte in occasione del L’VVIII Congresso SIFET a Roma e X Congresso SIP di Lisbona, intendo ora il lustrare i risultati ottenuti con un apparecchio preso a caso tra gli ultimi realiz zati: pet la precisione il campione n. 00221. Le prove sono state eseguite in due tempi: le proiezioni planimetriche ed altimetriche alla fine del Gennaio 1965 e la prova di restituzione terrestre nel Marzo successivo. ei nre I dle of i È "I DD dl «or £ ia Farei i Sho e 4 a e dà LETT 7] ea. "all
Proiezione planimetrica
AI posto dei fotogrammi sono stati montati dei vetri reticolati di precisione, costruiti nelle nostre Officine, aventi passo delle maglie di 20 mm (scarto massimo + 0,003 mm).
Le condizioni di proiezione erano — Distanza principale: F = 150,00 mm — Distanza del piano proiettato dal centro di proiezione: Z = 2F = 300 mm — Distanza fra i due centri di proiezione pari a 100 mm.
Dopo avere controllato l’orizzontalità delle guide del coordinatografo e delle camere mediante livelle a 10” sono stati dati piccoli ritocchi in %w, @ e K per an nullare le inclinazioni residue.
Poiché il Simplex IIc, pur essendo utilizzabile per la triangolazione aerea mediante il trasferimento dei valori w, g e K da una camera all’altra, non ha la possibilità dell’inversione di base, l’analisi degli errori si è limitata alla parte delle camere che viene realmente utilizzata. Cioè è stata presa in considerazione una striscia di lastra lunga 200 mm secondo Y e 120 mm secondo X, posta dalla parte interna alle due camere proiettanti.
Come valori medi X, ed Y, rispetto a cui calcolare gli scarti nei vari punti sono state prese le medie delle letture X ed Y rispettivamente sulle linee verticali ed orizzontali passanti per i punti nadirali Ni ed N; delle due camere.
Gli errori quadratici medi, riferiti al piano del fotogramma, sono stati calco lati con le formule: f ZAx° f{ 3/ ZAy° st — gaia — Z n_-] z n_-1l ottenendo i valori: per la camera sinistra ex = +64 ey= + /h per la camera destra ex= +64 ey= 164 Proiezione altimetrica
Sono state eseguite due proiezioni altimetriche, la prima di queste con di stanza focale F = 150 mm Z = 300 mm e base stereoscopica bx = 200 mm. Dopo aver realizzato il modello ottico è stato letto sul contatore di quote il va lore in altezza di 66 punti disposti come in figura. Vicino ad ogni punto è ripor tato lo scarto tra il valore misurato ed il piano teorico.
nelle stesse identiche condizioni di rettifica giudicate migliori per la restituzione in grandangolare, è stato formato il modello stereoscopico nelle nuove condizioni di supergrandangolare e sono state lette le quote dei 66 punti prima detti.
L’errore medio quadratico riferito alla distanza Z di proiezione è risultato questa volta £z = 0,14%0. Questo valore, già di per sé molto piccolo, potrebbe essere notevolmente diminuito tenendo conto, durante le operazioni di rettifica, delle proiezioni da eseguire anche con focale corta: la diminuizione di precisione che potrebbe derivarne a lunghe focali sarebbe più che tollerabile, confrontata con i valori prima riferiti.
Saggio di restituzione terrestre
Una delle caratteristiche fondamentali dello Steresimplex IIc è la possibilità di impiego in fotogrammetria terrestre.
Le prestazioni in questo genere di lavoro sono illustrate dai risultati ottenuti in una prova eseguita con il solito strumento, ad un paio di mesi di distanza da quelle prima riferite.
Per questa prova è stata impiegata una coppia di lastre fotografiche, riprese con fototeodolite di formato 10x15 cm, F = 16,5 cm.
Prima è stata eseguita la proiezioni monoscopica di due reticoli montati al posto delle lastre fotografiche. Sono stati osservati 12 punti opportunamente di sposti leggendo le coordinate strumentali X e Z rispettivamente per le coordinate lastra x ed y.
Le condizioni di proiezione erano: F = 165 mm, distanza dal piano proiet tato pari a 2F = 330 mm. Gli errori quadratici medi riferiti al piano del reticolo sono stati: per la camera sinistra ex= + 94 ey= + 124 per la camera destra ex= + 74 ey= + 144
Sono state quindi montate sullo Stereosimplex IIc le due lastre fotografiche e formato il modello stereoscopico. Gli elementi di piazzamento sono stati i se guenti:
Camera sinistra Camera destra K..... 165,99 mm 165,99 mm W..... 202814 2025,03 o. .... 100 1048,89 F..... 998,75 995,75 bx = 29,00 mm by = 35,38 mm bz = 4,46 mm
Il modello è stato formato alla scala di 1:500 ed il disegno eseguito alla stessa scala. Sul contatore di quote è stato montato invece un rapporto che corrisponde ad un modello 1:5 000, per poter leggere dislivelli fino ad 1 cm, invece che fino a 10 cm come sarebbe stato consentito senza questo artificio.
L’errore in planimetria è risultato, per ciascun punto, inferiore all’errote di graficismo (quest’ultimo pari a 0,2 mm circa).
Il valore quadratico medio degli scarti tra le quote strumentali e le quote reali è risultato di + 0,10 m.
I risultati prima detti sono stati ottenuti con uno strumento di serie, di ca ratteristiche assolutamente normali. D'altronde valori pressoché uguali sono stati ottenuti con gli altri apparecchi nel corso delle consuete prove di collaudo cui sono stati sottoposti.
L’esame di questi risultati ci consente di dichiarare lo Stereosimplex IIc Ga: lileo-Santoni adatto a tutti i lavori di fotogrammetria (grandangolare, supergran: dangolare e terrestre) ove sia richiesta Ia massima precisione ottenibile con stru menti non di primissimo ordine.