ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI

Viterbo - 29 Ottobre 1967

In occasione del XII Convegno Nazionale svoltosi a Viterbo dal 26 al 29 Ottobre 1967, si è riunita, nella sala del Consiglio dell’Amministrazione Provinciale, il giorno 29 Ottobre alle ore 9, l'Assemblea Generale dei Soci.

Precedentemente, era stato diramato un provvisorio ordine del giorno com prendente i seguenti argomenti: 1) Approvazione dell'ordine del giorno; 2) Breve introduzione del Presidente sui principali problemi organizzativi della Società; 3) Situazione Soci - Relazione del Segretario Generale; 4) Bilancio consuntivo e preventivo presentato dal Tesoriere, e sua appro vazione; 5) Metodi e direttive per espandere la Società e per organizzare le Sezioni; 6) Suggerimenti per migliorare il Bollettino e renderlo più gradito ai Soci; 7) Variazione della quota sociale; 8) Rapporti coi Collegi dei Geometri e degli Ingegneri e con gli Istituti Tecnici Statali e privati; | 9) Il Convegno della S.I.P. a Losanna e la relazione italiana; 10) Sede e data del XIII Convegno Nazionale; ’ 11) Varie ed eventuali.

Presenti numerosi Soci, apre la seduta il Presidente Prof. Mariano Cunietti che pone all'approvazione gli argomenti all'ordine del giorno, argomenti che ven gono, all'unanimità, accettati.

Sui principali problemi organizzativi della Società prende la parola il Prof. Cunietti, pronunciando il seguente discorso. « Il primo dovere da compiere è un piacere. E’ il piacere di esprimere il più cordale, sincero ringraziamento agli Organizzatori del XII Convegno Nazionale.

Esso è stato impeccabile dal punto di vista organizzativo; è stato delizioso dal punto di vista ricreativo; è stato piacevolissimo dal punto di vista della ospitalità sempre generosa e calorosa.

Cosa desiderare di meglio!!!

Grazie, dunque, caro Presidente Goletti, grazie a tutti i suoi collaboratori, grazie a tutti gli artefici di queste quattro indimenticabili giornate.

Anche dal punto di vista del contenuto tecnico delle due trascorse giornate di lavori penso non, ci sia che da essere soddisfatti.

Mi auguro che molti, se non tutti, concordino con me.

Stamane ci attende però ancora un dovere da compiere: lavorare e pensare insieme per organizzare meglio la Società nella sua struttura periferica e centrale.

Questo mio intervento di apertura dell'assemblea, dopo l’approvazione dello ordine del giorno della seduta, sarà una sincera esposizione di problemi che vi» assillano la Presidenza e la cui soluzione è vitale per la Società.

Vi sono tre ordini di problemi: — il primo organizzativo centrale; — il secondo ancora organizzativo ma periferico; — il terzo amministrativo finanziario.

Non dobbiamo sottovalutare il problema organizzativo centrale. La Società va avanti, ma a prezzo di uno sforzo sproporzionato. Alcuni esempi: a) Il trasferimento da Firenze a Milano è solo ora praticamente terminato. Un anno intero, e non perché lo si è lasciato dormire, ma perché le pratiche buro cratiche sono molte. b) Ora a Milano l’organizzazione ricostruita è completata. Ma fra tre anni occorre cambiare nuovamente, spendere altri soldi e altro tempo. Credetemi, ciò che pesa è l’Inutilità di tutto questo. 76




c) La mobilità della Presidenza ha dei vantaggi, indubbiamente, ma la mobilità della Segreteria ha solo svantaggi: l'archivio ridotto al minimo, non esiste biblio teca, manca continuità nel contatto coi Soci, io debbo buttar via le riviste che la SIFET riceve in cambio. d) Il cambio di sede aiuta lo sbandamento dei Soci, che ancora oggi scrivono in Via Alderotti 23 a Firenze e alcuni ancora in Via Eudossiana a Roma, e) La SIFET, ospite ora in una sede, ora in un’altra, finisce col non sentirsi padrona in casa sua, ma sempre ospite tollerata.

So bene che risolvere questi problemi non è semplice, tuttavia, per la loro difficoltà non possiamo ignorarli. Occorre pensare ad essi ed andare alla ricerca di una soluzione.

Le soluzioni sono due: o ancorarsi stabilmente ad una organizzazione pubblica che accetti tale simbiosi e quindi rinunciare in parte all'autonomia costitutiva della Società, oppure piantare le radici in una sede fissa, con un impiegato di segreteria fisso, nei locali alla SIFET intestati. La Direzione, composta di un Presidente e di un Segretario Generale, sia pure residenti in altre città, stabiliscono la politica generale del sodalizio e indirizzano il lavoro dell’impiegato permanente, che natu ralmente occorre pagare e che si occupa della parte materiale della stampa del Bollettino. _

Non oso chiedere all'amico Selvini, che si è sobbarcato anche questo lavoro, quanto in ore gli sia costato.

L'organizzazione periferica è in crisi. Siete voi stessi migliori testimoni di me.

Le sezioni organizzativamente non esistono, se non in rarissime occasioni. L'attività dei Soci è nulla. Il colloquio centro-periferia è praticamente inesistente. Come suscitarlo? Vorremmo che almeno il Bollettino rappresentasse veramente una viva fonte di informazione, che i Soci trovassero in esso rispondenza alle loro attese! Ma come conoscere queste attese? Vi garantisco che ci pensiamo, ma quanto sarebbe più semplice se le proposte venissero da voi. V'è una rubrica, « Il sestante », — apposta per ciò. Fino ad ora nessun quesito è stato posto. À suo tempo il Prof. Bartorelli curava la « Devulgata ». Dopo vari numeri ha chiesto ai lettori di sapergli dire se l'argomento interessava, se era chiaro, se conveniva proseguire. Nessuna risposta. Naturalmente si scoraggiò.

Vi prometto che noi non ci scoraggeremo. Ma le corrispondenze coi lettori sono così numerose, sia nei quotidiani che nei settimanali, che il silenzio assoluto nei riguardi del Bollettino SIFET è scoraggiante.

E non basta il nostro caro amico, Geom. Longo, che ci inonda di corrispondenza per darci la sensazione che la periferia sia vigile, attenta, desiderosa di vivere nella Società.

Se si promuovesse un referendum con questo quesito: Volete la SIFET? Si-No, quale sarebbe l'esito? C'è veramente da dubitarne.

Ho scritto agli Istituti Tecnici e le risposte sono state del 15%, ho scritto ai Collegi dei Geometri e le risposte sono state nulle.

Ciò potrebbe essere veramente scoraggiante. Ma sono ottimista e terrò duro ancora.

Voi che siete qui e sentite questo appello diffondetelo e svegliate i dormienti.

Ultimo punto, il più dolente, quello finanziario.

Già altre volte ho ripetuto questo slogan: se la Società adempie a dei compiti utili ai Soci, occorre che questi Soci la sostengano adeguatamente in maniera decorosa. Se non serve, lasciamola pure cadere. Se serve solo a pochi, che questi pochi paghino in proporzione.

Nell’Italia dove annualmente, lo dice la relazione di Donnini e Selvini, si vendono 4.000 strumenti topografici circa, ci sono solo 300 topografi che si iscrivono alla Società dei topografi. E di questi 300, per dir pane al pane e vino al vino, di questi 300 quanti sono i Soci spontanei e quanti quelli che vengono iscritti d’autorità dalle organizzazioni?

La prospettiva della SIFET proiettata nel futuro e tesa all’aggiornamento dei

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Soci giovani e no, è una bella immagine che spero abbiate apprezzato nel discorso inaugurale. Ma resta una immagine, senza i soldi per tenere in piedi lo strumento, per ora il solo, dl tutta questa attività. Il Bollettino, lui solo, si mangia tutto ciò che entra nelle casse della Società. E per fare tre numeri come quelli che avete ricevuto quest'anno non basta neppure. E tutte le altre spese attuali, e quelle future di una sistemazione stabile ed efficiente, dove tirarle fuori?

Non siamo una Pia Associazione di Topografi e Fotogrammetri, perciò non dob-. biamo vivere di carità.

Le soluzioni sono due: i

O raddoppiare almeno il numero dei Soci, collettivi compresi, o raddoppiare la quota sociale.

Esempio: A Varese si è tenuto un corso di aggiornamento libero di Topo grafia e Fotogrammetria. Si riterrebbe utile pubblicare sul Bollettino il testo delle conferenze. Non si può perché le 400 o 500 mila lire necessarie non ci sono. Questo potrebbe essere un vero contributo all’aggiornamento di tutti.

Potrebbe essere estremamente utile avere una rassegna ragionata e sunteggiata della stampa tecnica che ci riguarda; ma non si può far lavorare la gente per nulla. E quelli che pubblicano spontaneamente, ovviamente, inviano articoli su studi particolari, il cui valore di aggiornamento, per i più, è modesto.

Credetemi, si potrebbero citare altri esempi. Ma questi che ho citato penso bastino a suscitare una approfondita meditazione.

Pensatecì ora.

Siamo qui assieme: proponete senza scrupoli e senza riserve. E se una delle vostre proposte mandasse a mare la SIFET, non abbiate paura di dirla. Sarà almeno una proposta sincera.

Ma se questo non intendete dire e proporre, allora tiratevi su le maniche ideali della ideale camicia ed aiutateci a fare andare avanti questa Società in maniera tale che la sua utilità appaia evidente.

Ecco i quesiti che io vi ho posto, adesso prego Voi tutti di intervenire per dare delle risposte a questi interrogativi, perché la Direzione possa avere delle indicazioni che non nascano solamente dalle sue cogitazioni più o meno appro fondite, ma nascano dai suggerimenti di coloro che intendono vivere e intendono operare in una certa comunità. So benissimo che voi tutti partecipate a comunità più ampie e forse anche a comunità più ristrette, ma questa è senz'altro una comunità operativa di cui, credo, dobbiate, in un certo senso, considerare l'utilità reale in un mondo come quello di oggi ».

Calorosi applausi salutano il discorso di introduzione del Prof. Cunietti, il quale ringraziando prega gli intervenuti di dare tutti i suggerimenti utili agli scopi sopra ricordati. |

Prende la parola l'ing. Ermenegildo Santoni, il quale, dichiarando di approvare pienamente quanto ha esposto il Prof. Cunietti, pone alcune riserve sul dilemma relativo alla diminuzione dei Soci a seguito dell'aumento delle quote sociali.

Con brevi accenni ricorda la nascita della Società di Fotogrammetria, come fu creata dal compianto Prof. Cassinis, in un ambiente ristretto di soli tecnici qua- È lificati in Fotogrammetria, e come il Bollettino fosse allora una cosa piuttosto modesta, poche pagine ciclostilate riportanti però riassunti di lavori eseguiti, materiale interessantissimo, ma dedicato solo a poche persone formanti una élite di specialisti fotogrammetri.

Successivamente, l’azione della Società di Fotogrammetria fu estesa anche ai topografi, con maggiore o minore successo, ma pur sempre interessando qualita tivamente il campo fotogrammetrico, e se rimanesse tale, non sarebbe più il caso di parlare di milioni per la stampa di Bollettini, perché basterebbe tornare alle origini.

AI contrario, con il soggetto principale del tema di questo Convegno, di inte resse particolare per i geometri ed i topografi, con le direttive prese ultimamente di allargare l’attività e portare una maggior diffusione dei problemi della topo 78




grafia, dell’addestramento, delle modifiche dei programmi, l'Ing. Santoni concorda, ed è favorevole ad aumento della quota sociale. Ritiene che non sarà questo il motivo che porterà a defezioni, purché sia continuato il programma di divulga zione di tutte le materie tecniche che interessano maggiormente gli iscritti, che siano trattati nel Bollettino tutti i loro problemi dal punto di vista tecnico e generale.

Il Presidente ringrazia l'Ing. Santoni per le parole di fiducia e si ritiene ugualmente speranzoso che la comprensione di tutti contribuirà al mantenimento in vita della Società, aggiungendo che sarebbe sufficiente l'adesione del 30% dei Collegi dei Geometri e del 30% degli Istituti Tecnici Italiani per risolvere il pro blema economico ed organizzativo, ed inoltre la SIFET, attraverso questo gruppo di Soci Collettivi, verrebbe a rappresentare, sia pure indirettamente, una notevole quantità di iscritti.

Ha la parola il Prof. Prescia di Palermo, il quale prende lo spunto dal discorso del Presidente per suggerire alcune proposte. 1 - In merito alle riviste di scambio, che per difficoltà organizzative vanno perse, suggerisce l'opportunità che vengano al contrario inviate ad una sezione in grado di curarne le recensioni da pubblicare sul Bollettino, in modo da portare a conoscenza degli iscritti i problemi trattati su tali riviste. 2 - Prendendo ad esempio il caso singolare di quel Socio che dopo tre mesi sì è visto ritornare il bollettino di versamento perché la Società aveva cambiato sede sociale, si dichiara d’accordo sulla opportunità della sede fissa, che migliore rebbe i rapporti con i Soci, con tutti gli Enti pubblici e privati.

Richiesto dal Presidente di suggerire come possano essere risolte queste situazioni, il Prof. Prescia fa presente come alcune associazioni provinciali siano ospitate ed appoggiate, in sede nazionale, presso i Ministeri interessati alle singole attività, e ritiene sia il caso di iniziare qualche tentativo in quella direzione. 3 - Parlando della vita delle sezioni, il Prof. Prescia si domanda come le stesse possono far fronte anche alle piccole spese postali se dalla Presidenza non rice vono alcun contributo, e si domanda come le maggiori sezioni facciano a risolvere il problema.

Risponde il Prof. Cunietti proponendo che ciascuna sezione organizzativamente completa, richieda ai Soci un supplemento di quota, in quanto ritiene impossibile, anzi controproducente, che la Presidenza raccolga soldi per ridistribuirli. A do manda, precisa inoltre che non è affatto un abuso il fatto che una sezione si faccia parte interessata su questo argomento, sarebbe un abuso il contrario, perché la distribuzione di quote alle sezioni comporterebbe una verifica periodica dei bilanci di sezione, in quanto i soldi sarebbero di tutti e non delle sezioni interessate.

Insiste quindi perché ciascuna sezione chieda ai suoi Soci il contributo che ritiene necessario per vivere localmente, per fare delle riunioni, indire conferenze, proiettare films, organizzare viaggi ecc.

Alcune sezioni sono già state autorizzate in tal senso, e tale autorizzazione potrebbe essere data ora in sede collegiale a tutti.

A seguito di queste considerazioni il Prof. Prescia suggerisce una proposta, che però è da ritenere proiettabile nel futuro quando tutte le sezioni provinciali fossero veramente numerose ed organizzate, e cioè di accettare che siano le sezioni a fissare localmente la quota sociale, ed inviare poi la quota reale alla sede centrale.

Per quanto riguarda la gestione del Bollettino, il Prof. Prescia suggerisce di incrementare maggiormente la pubblicità, riconoscendo che diversamente non si possono fare pubblicazioni e infine, per quanto riguarda il problema quota sociale, consiglia di dibattere attentamente il problema stesso per evitare che la SIFET sì riduca ad un, ristretto numero di persone particolarmente interessate, mentre sarebbe auspicabile una associazione tale da inserirsi senza complessi di inferiorità in tutti gli ambienti vitali del Paese.

Rispondendo e concludendo gli appassionati interventi del Prof. Prescia, il Prof. 79




Cunietti precisa quanto segue: —— a norma di Statuto, sono le Sezioni che devono raccogliere e trasmettere alla sede centrale’ le quote sociali, ma il fatto che queste operazioni vengono effet tuate solo da poche sezioni organizzate, dimostra l’inesistenza attiva di tutte le altre; — la pubblicità sul Bollettino, iniziata, verrà incrementata entro i limiti del | possibile; : — il problema della sede, accettando la proposta del Prof. Prescia che auspica un appoggio presso qualche Ministero, porterebbe però ad escludere qualsiasi libertà, e non valgono qui gli esempi di altre associazioni la cui vita reale viene espli cata negli ambiti provinciali, ciò che non è possibile in una Società come la SIFET; — occorre inoltre tenere presente la impossibilità materiale di potersi accasare presso qualsiasi Ministero, come già richiesto, ma con risposta negativa; — il problema della sede fissa è così importante che non può certamente essere risolto in questa sede, la proposta è stata avanzata perché possa essere attentamente esaminata e studiata da tutti, riproponendo la discussione al prossimo Convegno.

Il Prof. Mucaria, Segretario della Sezione di Torino, interviene per concordare con quanto ha detto il Presidente in ordine alle disposizioni amministrative che possono essere prese dalle singole sezioni, assicurando che proporrà l'effettiva quota da addebitare ai Soci, trattenendo a Torino la differenza oltre la quota reale da trasmettere alla sede sociale.

Coglie l'occasione in merito alla denunciata assenza dalla SIFET dei Collegi dei Geometri per ringraziare i due rappresentanti del Collegio di Torino presenti al Convegno, precisando che nell’anno 1967 il Collegio stesso ha versato L. 30.000 per la vita della Sezione di Torino, e che inoltre risulta già aggiornato con la quota del 1968. |

L'Ing. Mario Fondelli di Firenze, anticipando la trattazione di altri argomenti, sostiene che la nuova quota da applicare alle iscrizioni collettive gli sembra esa gerata, in quanto pensa che molti Enti ed Istituti per ragioni anche solo burocra tiche non potranno mai iscriversi come tali.

Ritiene inoltre di dare qualche suggerimento in ordine alla redazione del Bollettino che, pur migliorato, a suo giudizio, potrebbe essere completato da una «rassegna della stampa estera », con un riassunto dei più qualificati articoli da ricavare dalle riviste che giungono in scambio con il Bollettino, ed anche con una rassegna delle novità strumentali..., e con redattore l'Ing. Fondelli stesso, aggiunge il Prof. Cunietti, perché la proposta in questo caso è giustissima, ma risulta sempre la impossibilità di dover chiedere, senza compenso, un lavoro eccessivo di ricerca degli articoli.

Il Geom. Caggiano di Varese ritiene opportuna la istituzione di un annuario con l’elenco di tutti i Soci agli effetti di favorire una migliore relazione fra gli stessi, che pur partecipando ai Convegni, tra loro non si conoscono.

Il Prof. Cunietti assicura che è già nel programma la pubblicazione. sul pros | simo Bollettino dell’elenco di tutti i Soci in regola con la quota 1967.

Prende la parola il Prof. Bartorelli per proseguire l'argomento « Bollettino », ritenendo utile che la Direzione inviti tutti i Soci ad interessarsi degli articoli e delle recensioni, e con questa collaborazione risolva il problema delle retribu zioni. Lui stesso non rifiuterebbe l'invito.

Come fatto personale, ricorda che i suoi « Ragionamenti fotogrammetrici » furono pubblicati su cinque Bollettini nell'ultimo dei quali chiedeva ai lettori se avesse interesse o meno la pubblicazione di tali argomenti, senza però ottenere alcuna risposta né alcun suggerimento.

Questo è l’unico motivo per cui non ha ritenuto opportuno continuare la trattazione dei « Ragionamenti fotogrammetrici ».

Il Prof. Cunietti risponde all'intervento del Prof. Bartorelli invitando tutti a scrivere, 30






Sulla situazione Soci, il Segretario Generale porta a conoscenza dell'assemblea la situazione numerica degli aderenti alla SIFET, situazione che viene presentata nelle sue linee generali suddivisa per Città e Categorie di aderenti, in modo da dare un quadro sinottico della distribuzione dei Soci. Complessivamente gli aderenti, chiamando tali tutti i Soci individuali, i Soci Collettivi, 1 Giovani, gli abbonati italiani e stranieri, i Soci di Diritto, le diverse Società con cui esistono scambi di rivista, risultano, alla data del 15 Ottobre 1967, 472. Le adesioni risultano suddivise per Città con questa partecipazione: — n. 93 Milano — n. 85 Firenze — n. 45 Roma — n. 40 Torino — n. 24 Parma — n. 23 Varese — n. 13 Pavia e Bari — n. 10 Palermo — n. 7 Cagliari e — n. 6 Napoli e Padova — n. 5 Genova — n. 4 Cuneo, Savona e Bologna — n. 3 Novara - Trieste - Ferrara - Trapani - Trento - Viterbo — n. 2 Bergamo - Cremona - L'Aquila - Bolzano - Mantova - Piacenza - Taranto - Teramo - Udine. — n. 1 Catania - Brescia - Catanzaro - Gorizia - Imperia - Avellino - Enna - Frosinone - Salerno - La Spezia - Lucca - Macerata - Massa Carrara - Milazzo - Modena - Nuoro - Pesaro - Pisa - Pistoia - Ravenna - Sondrio - Venezia - Verona - Treviso - Belluno - Alessandria - Ancona - Arezzo - Caserta. Estero: Russia - Jugoslavia - Brasile - Argentina - Perù - Francia - Belgio - Svizzera - Stati Uniti - Cecoslovacchia. Esaminando poi la suddivisione per singole categorie, risultano i seguenti dati: Soci Individuali annuali — Soci diversi liberi o . 0.0.0... 49 — Dipendenti da Società Fotogrammetriche e Commerciali 105 — Geometri o... 0.00.00 70 — Ingegneri . 0.00.00. L04056 — Professori scuole medie... .0/ 0.0. 23 — Professori di università ..0..0.0.0.0 +++ 14 Soci Collettivi — Istituti universitari