ORTOFOTOCARTA A DION AMIR e SAI NA

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mentre i tempi sono i seguenti: 5 giorni sul terreno, 13 giorni d'ufficio. Operando su un canovaccio altimetrico già esistente, il costo scende a 2 180 DM; l’aggiorna nento importa invece un costo di 1580 DM.

Viene poi fatto il confronto fra il costo di un foglio della « Grundkarte » convenzionale (13 500 DM), quello d'un foglio restituito per semplice raddrizza mento (550 DM) e quello sopra indicato. Per ultimo l'A. esamina le prospettive per il prossimo futuro delle ortofotocarte. Nel « Land » in oggetto la prima appli cazione del metodo risale al '66, quando esso fu utilizzato per progetti di ricom posizione fondiaria; oggi si è giunti agli 800 fogli annui pubblicati, tra nuovi ed aggiornati. Esaminate le variabili tecniche, economiche, produttive, l'A. conclude nel seguente modo: «..., E’ difficile oggi pronunciarsi sulla posizione che l’orto fotocarta avrà in via definitiva nell’ambito delle carte ufficiali. Per via dei suoi indiscutibili vantaggi, è probabile però che l’ortocarta sostituirà 1 metodi tradi zionali estremamente lenti e richiedenti molta mano d'opera, per la prepara zione e la revisione delle carte a grande scala ».

Attilio Selvini PANORAMA DELLE APPLICAZIONI DELLA FOTOGRAFIA AEREA Fascicolo V° delle memorie di fotointerpretazione edito dalla S.E.V.P.E.N. 13, Rue | du Four - Paris VT, M. Carbonnel, M. Gui, M. Chevallier

Contiene 12 capitoli che sono i riassunti di altrettante conversazioni radiofo niche tenute dagli autori in seguito al Simposium Internazionale di Foto-inter pretazione tenuto a Parigi nel 1966.

Oltre la presentazione a cura di M. Chevallier e la bibliografia contiene tre capitoli a cura di M. Carbonnel; il primo capitolo è dedicato alla sintesi storica della fotografia aerea, nel secondo capitolo enumera i pregi di una fotografia aerea e le varie informazioni che essa può dare; ritiene però che non può so stituire una carta topografica, per via degli errori e riassume i principi fonda mentali e i metodi della restituzione fotogrammetrica, infine nel terzo capitolo tratta della organizzazione del rilievo aerofotogrammetrico, distinguendo i rilievi di carattere generale a grande scala (1/25.000) da quelli particolari a scale molto grandi (1/2.000, i/5.000) e, per il rilievo di grandi estensioni, carenti di carte topografiche, le carte generali a piccola scala (1/50.000 ed inferiori); tratta inol tre brevi cenni sulla ortofotografia ed alcune notizie sulla organizzazione dell’I.G.N.

Quattro capitoli, e precisamente il IV, il V, il VI ed il VII sono a cura di M. Gui, il IV capitolo è dedicato alla fotogeologia; dopo aver dimostrato l'utilità dell'uso della fotografia aerea e le sue possibilità applicative, passa all'esame dei tipi di studio ed esattamente quello scientifico, come la cartografia geo logica, la stratigrafia sedimentale, l’oceanografia costiera e la geologia applicata nelle varie fasi della prospezione, con un riferimento specifico al campo petrolifero.

Il V capitolo è dedicato allo studio geomorfologico: dopo aver accennato ai fenomeni endogeni ed esogeni dovuti all’idrografia e all'atmosfera spiega come si può interpretare la fotografia aerea, analizzare la rete idrografica e persino la dinamica dei fenomeni delle dune e dei ghiacciai con il rilievo periodico.

Permette persino lo studio dei venti e delle correnti marine; anche la mete reologia, dopo l'introduzione dei satelliti, è entrata nel dominio della fotointer pretazione. 105