Esistono limitazioni obiettive e limitazioni soggettive alla stereografia medica.
Le limitazioni obiettive, come risulta da quanto già detto, sono costituite essenzialmente dall'eventuale motilità degli oggetti in esame o da una fugacita del loro contrasto.
La necessità di apparecchiature speciali, grossi scambiatori di cassette radiografiche, accessori per spostamento automatico del tubo radiogeno o peggio tubo radiogeno supplementare (non parliamo poi di apparecchiature complesse come quelle sopra citate per la stereoradioscopia in anaglifi su televisione a colori) rappresentano non una limitazione ma una complicazione tecnica che costituisce un certo ostacolo all'impiego del metodo.
Esiste forse un’altra difficoltà obiettiva ed è che le coppie di stereogrammi non costituiscono un documento di obiettività lapalissiana: nelle pubblica zioni sono difficili da osservare, anzi, per chi non ha occhio esercitato 0 apparecchi opportuni, sono addirittura illeggibili.
Limitazioni soggettive sono invece quelle derivanti da particolari condi. zioni fisiopatologiche dell'osservatore, essenzialmente da’ una differenza del visus nei due occhi che non consente la formazione di due immagini entrambe idonee per fondersi nel centro superiore della visione.
La restituzione, che traduce in cifre e linee le immagini della visione stereoscopica, potrebbe ovviare ad alcune limitazioni della stereografia dan. dole un carattere di obiettività meglio documentabile e liberandola dalla su bordinazione ad un’efficiente visione binoculare dell'osservatore.
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