A 700 anni dalla morte di Dante: la geomatica della Commedia
Parole chiave:
Applicazioni Geomatiche, Letteratura italianaAbstract
Il presente lavoro prende in esame l’intera Commedia dantesca, in prossimità del 700° anniversario della scomparsa di questo Autore, proponendo innanzitutto una analisi statistica dei luoghi citati, nonché dei personaggi legati a questi luoghi. L’analisi si pretende esaustiva, ricordando anche i luoghi, ovviamente meno frequenti, fuori dall’Italia (a riguardo, si ricordi che Dante non poteva avere cognizioni geografiche molto maggiori di quelle già condensate nell’Ecumene di Tolomeo). Per questo fine, studenti di una Scuola superiore, a gruppi, hanno letto tutti i canti delle tre Cantiche con cui si compone la (Divina) Commedia (di Dante Alighieri), preparando una lista ordinata dei dati richiesti. La loro dedizione e la loro cura hanno fornito un supporto indispensabile, preziosissimo e fondamentale, per formare tutta la base di dati da cui sono partite le analisi statistiche, grafiche e geomatiche che costituiscono il centro di questo lavoro. Dopodiché si presenta l’analisi di varianza (con il calcolo degli indici di Pearson) e l’analisi della connessione (con quello degli indici di Bonferroni), constatando l’assenza di una legge sul comportamento medio delle variabili trattate e tuttavia una disposizione non interamente casuale (per contro, il valore dei coefficienti di correlazione mostrano curiose tendenze nell’Inferno ed in Paradiso, in accordo con le idee politiche di Dante, risultando invece pressoché nullo per il Purgatorio). Infine si costruisce una rete che organizza il flusso di informazioni fra personaggi e luoghi, a partire dalle tabelle dei dati raccolti. Questa rete ha il modello funzionale simile a quello di una rete di livellazione, oppure ad una rete di differenze di potenziale o flussi, in altre discipline (pur nell’ovvia assenza di osservazioni e di un loro modello stocastico-metrologico). I dati raccolti sono condensati in una serie di mappe anamorfiche che ne facilitano la lettura. Anche in questo caso, indispensabile, preziosissimo e fondamentale è il contributo dell’architetto e grafico che ha prodotto le mappe anamorfiche e le altre immagini, poste a corredo delle elaborazioni statistiche e numeriche del presente lavoro (a riguardo, meriti identici sono da attribuire al docente di italiano che ha ben coordinato tutto il lavoro dei suddetti studenti di Scuola Superiore): Senza piccoli, ma assai utili, contributi, anche le grandi idee (se pur queste sono grandi davvero) non valgono nulla. L’intera analisi non ha pretese di analizzare la Commedia, ma segnala semplicemente, da un punto di vista numerico, il rigore della costruzione dantesca, in termini di precisione ed affidabilità. Per contro, da un punto di vista geomatico, il lavoro offre un ulteriore esempio delle possibilità offerte dalle Applicazioni geomatiche che attualmente riescono a muoversi in ambiti tradizionalmente lontani dalla Geomatica e dalla Geomatica Applicata, quali quelli delle Scienze umane. Questo approccio è particolarmente interessante, perché intende offrire, proprio senza alcun atteggiamento di superiorità, il punto di vista dei geomatici, con le loro tecniche di misura, i loro modelli matematici ed i loro metodi di calcolo e di analisi, ad altre discipline, prendendo in considerazione altri dati, diversi da tutti quelli tradizionalmente affrontati dalle discipline del rilevamento (con volontà di confronto, con spirito di servizio e con voglia di imparare cose nuove). Così il punto d’incontro auspicato è, da un lato, allargare i confini delle Applicazioni Geomatiche, in questa direzione (come in altre verso le quali, si spera, si rivolga presto l’interesse di altri gruppi della comunità dei geomatici), ma da altro canto, trovare interlocutori interdisciplinari e multidisciplinari che propongano esempi, di sicuro interesse, valutino criticamente le metodologie impiegate ed i risultati ottenuti, e tengano aperto un dialogo costruttivo che faccia crescere criticamente e migliorare tutte/entrambe le comunità d’incontro. Alcune considerazioni conclusive sottolineano i limiti di questo lavoro. Infatti mentre è riportata la successione dei personaggi e dei luoghi, come la loro ripartizione in canti ed in cantiche, nonché i loro riferimenti alla storia ed alla geografia, nulla è detto per quanto riguarda connessioni tematiche e/o lessicali, oppure semantiche e/o sintattiche (a riguardo, sarebbe facile citare tre volte le “stelle”, come parola finale di tutte e tre le cantiche, ma poi … meglio avere coscienza dei limiti propri e di questa ricerca: altri possono continuare).
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