Verifica della congruenza geometrica tra le mappe di impianto catastali e l’attuale formato vettoriale

Autori

  • Leonardo Botta Dipartimento di Scienze e Tecnologie – Università degli Studi di Napoli “Parthenope” Centro Direzionale Is. C4 – Napoli
  • Massimiliano Pepe Dipartimento di Scienze e Tecnologie – Università degli Studi di Napoli “Parthenope” Centro Direzionale Is. C4 – Napoli
  • Giuseppina Prezioso Dipartimento di Scienze e Tecnologie – Università degli Studi di Napoli “Parthenope” Centro Direzionale Is. C4 – Napoli

Parole chiave:

Mappa d’impianto, Cadastral eXchange Format (CXF), georeferenziazione

Abstract

Il recente processo d’informatizzazione del patrimonio cartografico catastale ha comportato, in alcuni casi, un decadimento della
qualità geometrica delle mappe; infatti, agli errori già presenti sul supporto cartaceo, si sono aggiunte nuove deformazioni legate alle
operazioni di scansione, georefenziazione e vettorializzazione degli originali d’impianto (OI).
In questo lavoro, prendendo in esame diversi fogli del comune di Eboli (SA), è stata verificata la congruenza geometrica tra le mappe
d’impianto e quelle vettoriali attuali esportabili dal WEGIS (Web Enabled GIS) nel formato CXF (Cadastral eXchange Format).
Poiché il suddetto formato non è supportato dai principali software in commercio è stato implementato, in ambiente Java, un tool che
consente di leggere i file CXF, di manipolare opportunamente le geometrie e le informazioni in esso contenute e, infine, di generare
ed esportare i fogli di mappa in formato shapefile. Anche se esistono diversi software che effettuano tali operazioni, si è preferito
svilupparne un nuovo in Java per costituire una base per una futura implementazione, delle funzionalità sopra descritte, in un servizio
web fornito dall’application server WildFly (già noto come JBoss).
In una fase successiva, al fine di confrontare le mappe catastali attuali con quelle d’impianto (disponibili sotto forma di file raster
non georiferiti), è stato necessario georiferire queste ultime. Tale operazione è stata ripetuta impiegando varie trasformazioni
(lineare, polinomiale di secondo e di terzo grado) e, per ciascuna di esse, l’analisi dei residui ha consentito di stimarne la precisione.
Dopo ogni singolo processo di georeferenziazione è stato creato, per ogni raster, uno shapefile di alcune particelle distribuite in
modo uniforme nel foglio d’impianto. Ponendo a confronto i due shapefile ottenuti, rispettivamente, dalla mappa vettoriale CXF e
dalla relativa mappa d’impianto georiferita, è stato possibile valutare gli spostamenti, in direzione nord ed est, e le differenze areali,
che le attuali particelle mostrano rispetto a quelle d’impianto.

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Sovrapposizione dell’attuale mappa vettoriale CXF alla mappa d’impianto georiferita.

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Pubblicato

2016-06-01

Come citare

[1]
Botta, L., Pepe, M. e Prezioso, G. 2016. Verifica della congruenza geometrica tra le mappe di impianto catastali e l’attuale formato vettoriale. Bollettino della società italiana di fotogrammetria e topografia. 3 (giu. 2016), 17–22.

Fascicolo

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